San Polo: un altro sgombero rinviato

Barricata in casa la famiglia, sostenuta da alcuni attivisti che hanno presidiato per tutta la mattina il condominio. Ma si è rischiata la tragedia.

(red.) Si erano barricati in casa da alcuni giorni, e non hanno desistito neanche quando alla porta è arrivata la polizia per eseguire lo sfratto.
Una famiglia residente in un condominio di via Michelangelo a Brescia, è riuscita a spuntarla, anche grazie all’intervento degli attivisti. Non è la prima volta che uno sgombero nel bresciano viene rinviato: l’ultimo caso proprio due giorni fa Remedello. La trattativa a San Polo è stata però lunga.
Da una parte la famiglia, che si era detta disponibile ad andarsenesolo se in cambio il Comune avesse messo a disposizione un’altra sistemazione. Fuori dalla porta, tecnici della Loggia e dell’Aler, e alcuni rappresentanti del Comitato provinciale contro gli sfratti e l’associazione “Diritti per Tutti”, tra cui è scoppiata una violenta discussione. Secondo il Comitato, infatti, la presenza degli attivisti aveva consentito di aprire una trattativa fra le  famiglie a rischio sfratto, Aler e Comune di Brescia. “Trattativa che aveva portato a un’intesa, ossia il passaggio da casa a casa, accettata dalle famiglie. Trattativa poi saltata in maniera inaspettata, con tanto di  sbigottimento di tutti i presenti, evidentemente per dei “niet” politici arrivati dai vertici delle Istituzioni locali”.
Ad accrescere la tensione, il sospetto che in casa la famiglia avesse  una tanica di benzina e che lo sgombero potesse trasformarsi in tragedia. Verso l’ora di pranzo, invece, la tregua e la decisione di rinviare lo sfratto.

 

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