Anguille al Pcb: “Ritirare l’ordinanza”

Lo chiedono i pescatori del Garda che contestano che il divieto di pesca valga solo entro il confine di Peschiera, mentre non è applicato nel Po e nel Mincio.

(red.) Il confine tra il Garda e il Mincio è segnato dal ponte di Peschiera del Garda (Brescia), ma le anguille che nuotano nel Benaco questo non lo sanno e sono (o possono essere) le stesse che, non pescabili nel lago, lo diventano poi nel fiume mantovano.
Nel 2011 è stata vietata la pesca dell´anguilla nel lago per le concentrazioni di Pcb e diossine riscontrate negli esemplari analizzati (in 15 dei 39 pesci) dal ministero della Salute, dopo che era scattato l’allarme.
Divieto che è stato recentemente, alla sua scadenza, rinnovato per un altro anno, sulle sponde bresciana e veronese del Garda.
Ma ora i pescatori professionisti gardesani, circa un centinaio, contestano il nuovo provvedimento che li penalizza, dato che le medesime anguille, una volta superato il ponte di peschiera diventano “miracolosamente” commerciabili e consumabili.
Un controsenso criticato fortemente dalla Fai Cisl che chiedono il ritiro dell’ordinanza del 18 maggio scorso a firma del ministro Renato Balduzzi.
I pescatori evidenziano come il ministero non abbia predisposto nuovi accertamenti né verifiche sugli esemplari ittici, rinnovando automaticamente il divieto di pesca, commercializzazione e consumo, ma solo entro il confine di Peschiera.

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