Buoni acquisto, querelle Stiffoni-Mazzatorta

Il sindaco di Chiari e vicepresidente al Senato del Carroccio: "Illazioni, nessun regalo ai senatori". L'ex tesoriere a Palazzo Madama: "C'erano anche lavatrici e tv".

(red.) E mentre la lega Nord vara più decisa l’era del “dopo Bossi”, con l’elezione di Matteo Salvini a segretario della Lega Lombarda e quella di Flavio Tosi in Veneto, rafforzando la linea dei ‘Barbari sognanti’ di Roberto Maroni, che vede la strada spianata per essere eletto segretario federale, al posto di Umberto Bossi, al congresso di fine giugno, una nuova querelle spacca il Carroccio e riporta alla ribalta il tema dell’utilizzo dei fondi del partito.
Prima del Natale 2011 a Federico Bricolo, capogruppo al Senato della Lega, ”venne l’idea di regalare a ogni senatore un buono acquisto, diviso in otto carte da 250 euro l’una”.
Intervistato dal Gazzettino, l’ex tesoriere del Carroccio a Palazzo Madama Piergiorgio Stiffoni ha raccontato dei buoni da duemila euro per i senatori, da spendere nei negozi Mediaworld e pagati ”utilizzando il conto di appoggio del Senato intestato a me. Da lì, ha detto, “ho preso e fatto fatturare a mio nome i 50mila euro per comprare i buoni”.
”Tutto è stato fatto d’accordo con Bricolo. Non accetto che il capogruppo dica ai magistrati: di Stiffoni ho la massima fiducia, ma non sapevo quello che faceva”, ha sottolineato l’ex tesoriere. ”Se devo essere condannato per peculato, stessa sorte dovrebbe toccare a tutti i senatori della Lega. Bricolo per primo”.
La vicenda è riportata nel dossier preparato dalla stesso Stiffoni e in cui, oltre a quello di Roberto Calderoli, figurano altri nomi, ”anche nomi conosciuti”, tra gli esponenti del Carroccio che avrebbero ricevuto somme di denaro elargite con i contributi del gruppo.
Nell’intervista Stiffoni non ha risparmiato critiche a Roberto Maroni. Quando la magistratura ha iniziato a indagare, afferma, ”Maroni ha preso la palla al balzo per farmi cancellare dal libro dei militanti. Poi ha detto che ero praticamente espulso, mi ha anche dato del delinquente e l’ho querelato”. L’ex ministro dell’Interno, secondo Stiffoni, ”se l’è presa con me per questioni politiche. Lui è uno dei falsi sacerdoti della Lega.
“Ha voluto attaccarmi perché ero, e sono, molto vicino a Gian Paolo Gobbo che ostacolava la corsa di Tosi in Veneto. Colpendo me ha voluto fargli terra bruciata attorno: è stato un attacco per interposta persona”.
“Siamo indignati dall’ennesima illazione del senatore Stiffoni, volta a gettare discredito non solo sul nostro Presidente Bricolo ma sull’intero Gruppo parlamentare della Lega Nord al Senato. Cercare di far passare come regalia l’acquisto di materiale informatico, che invece è e resterà di proprietà del Gruppo, è l’ulteriore maldestro tentativo di coprire le proprie gravi responsabilità alzando polveroni e gettando fango su altri”. E’ quanto precisa Sandro Mazzatorta, sindaco di Chiari (Brescia) nonchè vicepresidente della Lega Nord al Senato e tesoriere del gruppo in riferimento a un’intervista rilasciata dal senatore Piergiorgio Stiffoni.
“Il Senatore Stiffoni, ininterrottamente da più legislature unico responsabile della gestione amministrativa della Lega Nord al Senato, è stato espulso dal Movimento e poi dal Gruppo proprio a causa di gravi irregolarità da lui compiute e confessate e sulle quali la magistratura sta indagando”, ha ricordato Mazzatorta. “Inoltre la revisione contabile immediatamente attivata dal Presidente del Gruppo sulla gestione Stiffoni sta facendo emergere che le irregolarità compiute dallo Stiffoni vanno ben oltre quelle confessate, portando alla luce ulteriori elementi che verranno doverosamente comunicati agli organi inquirenti.
“Infine, a revisione conclusa, daremo mandato ai nostri legali”, ha concluso il primo cittadino clarense, “per l’avvio delle azioni più opportune nei confronti del Senatore Stiffoni”.
”Invece di indignarsi tanto, strisciando con le unghie sui vetri, il senatore Mazzatorta provi a spiegare se gli acquisti fatti dai colleghi senatori alla Mediaworld con i famosi 2.000 euro a testa, consistenti anche di lavatrici, televisori e lavastoviglie per loro uso familiare, sono da considerarsi proprietà del Gruppo Lega Senato”. Così l’ex tesoriere del Carroccio a Palazzo Madama Piergiorgio Stiffoni ha replicato alle dichiarazioni del vicepresidente bresciano della Lega Nord al Senato.

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