San Bartolomeo, petizione del Codisa

Una raccolta firme indirizzata alla Loggia per chiedere di intervenire su diverse criticità ambientali del quartiere e per avviare un dialogo con la Ori Martin.

(red.) Una petizione del Codisa, il Comitato Difesa e Salute sezione di San Bartolomeo a Brescia per “evidenziare le criticità presenti nei nostri quartieri” e per chiedere interventi all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Adriano Paroli.
Nel testo della raccolta firme (”Ai sensi dell’art 54 dello Statuto del Comune di Brescia”) i cittadini fanno appello alla Loggia “vista la lentezza dell’azione dell’Amministrazione comunale per cercare di porre rimedio all’inquinamento ambientale e acustico, dovuto al rumore, ai fumi, agli odori e alle polveri provenienti dagli impianti dell’acciaieria Ori Martin e alle centinaia di mezzi pesanti che transitano nel quartiere” e anche a seguito della “dissonanza tra amministratori ed amministrati e la “chiusura” dei responsabili dell’acciaieria che si vantano di rispettare patti etici con clienti, fornitori e maestranze e non sanno chi siano i vicini di casa ai quali propinano giorno e notte miasmi e rumori”.
Oltre a ciò i residenti lamentano il fatto che “è dagli anni ’90 che da San Bartolomeo si sollecitano i vari Enti (Comune, Provincia, Asl, Arpa) esprimendo forti lamentele e preoccupazioni relativamente all’impatto ambientale della Ori Martin i cui molteplici inquinanti allarmano gli abitanti, ma lasciano indifferenti le Amministrazioni che in questi anni si sono succedute, insensibili ai problemi presenti nel quartiere”.
“Nemmeno le ragioni fornite dal Ministero dell’Ambiente sull’interpretazione della norma sul rumore nonché la diffida della Provincia e le “valutazioni negative” di Arpa sul tema rumore, che confermano le ragioni del Co.Di.S.A., sono riuscite a dare slancio al tavolo di concertazione”, sottolinea il Codisa San Bartolomeo.
“Il Comune”, si legge nel testo della petizione, “resta indifferente” anche di fronte al “superamento in due campioni di vegetali del limite di raccomandazione UE per il PCB , ne le uova alla diossina campionate in località Mole, per istituire un Osservatorio ambientale”. Oltre a ciò il Comitato critica il rinviod elle misure dei campi elettromagnetici “pubblicizzata dall’Amministrazione”ma “sistematicamente rinviate”.
La richiesta formulata al Consiglio comunale è quella di “porre indirizzi chiaramente articolati all’Esecutivo perché attivi la Dirigenza dei Settori interessati al fine di definire un progetto organico, strutturato per obiettivi ed azioni, con una chiara selezione delle priorità ed una tempistica realistica per attuare: il confronto tra i “portatori di interesse” di comunità con la proprietà Ori Martin; l’ istituzione di un “osservatorio ambientale”; l’effettuazione di un piano di indagini, in grado di verificare l’inquinamento acustico, dell’aria e del suolo; la posa di deposimetri di controllo (verifica della operatività e di controllo della radioattività) ma anche interventi di riduzione dell’inquinamento acustico e degli odori; un piano di riordino urbanistico dell’area limitrofa allo stabilimento, accesso direttamente dalla tangenziale, in modo da ridurre il traffico del Quartiere; uno studio di soluzioni di mitigazione ambientale e coesione sociale; la misura dei campi elettromagnetici e , se del caso, interramento dell’elettrodotto.
“Attraverso il Consiglio comunale”, scrive il Codisa, “vorremmo poter dire tutti insieme alla Ori Martin: l’impresa può certo prosperare nel rispetto dei codici etici ma può migliorare la sua presenza solo attuando un patto civico con la comunità che si sostanzi in positivi rapporti di buon vicinato”.

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