Loggia 2013: vecchio, nuovo o medio?

Se Rolfi (Lega) non nasconde di voler fare il grande passo, Corsini (Pd) "torna", ma con un ruolo forse più defilato. E c'è l'incognita Marco Fenaroli.

(red.) L’esito delle comunali accende un faro anche sulle amministrative di Brescia che si terranno il prossimo anno e la macchina dei partiti inizia a scaldare i motori.
Se il test politico ha messo in evidenza alcuni segnali forti, di cui è inevitabile dover tenere conto, l’ascesa dei grillini e la crisi del Pdl e della Lega (che ha poi deciso di correre sola ai prossimi ballottaggi, tra cui quelli bresciani di Desenzano e Palazzolo), incominciano a delinearsi anche le strategie che potrebbero essere adottate da qui alle urne da parte degli opposti schieramenti.
E se il vicesindaco di Brescia, Fabio Rolfi (anche segretario provinciale del Carroccio) sorride al paragone che, nei giorni scorsi, il primo cittadino Adriano Paroli ha istituito tra sé e il suo modello veronese Tosi (unico leghista che ha retto all’urto devastante della bufera abbattutasi su via Bellerio), affermando di ispirarsi ad una politica fatta in mezzo e per  la gente della sua città, dall’altro si è sollevata anche la voce dell’ex sindaco Paolo Corsini che auspica invece che il Pd si apra al dibattito interno e con tutto il centrosinistra.
Se è vero, come è noto, del resto, che il segretario leghista Rolfi simpatizzi per la parte “maroniana” del Carroccio e, dunque, verosimilmente, si allinei alle ultime indicazioni del’ex ministro dell’Interno che ha lasciato sì la libertà di voto ai suoi elettori, non appoggiando però i candidati del Pdl, si gioca ancora sul filo dell’incertezza il rinnovo della coalizione che attualmente è alla guida della città e lo sarà fino al 2013.
Gli ultimi avvenimenti non saranno indolore e potrebbe verificarsi una frattura netta tra Pdl e Lega che potrebbero quindi candidare due persone distinte. E una di queste potrebbe essere proprio lo stesso Rolfi, che non nega l’eventualità, dopo avere studiato da sindaco in questi anni mentre Paroli era impegnato anche a Roma nel suo ruolo da parlamentare.
Non è però del tutto esclusa nemmeno una possibile alleanza con il Popolo della Libertà. Allo stato attuale, scoprire troppo le carte non conviene.
In ogni caso, però, il numero due in Loggia non disdegna nemmeno qualche stoccatina agli alleati, laddove spinge sul tasto del capitolo “basta sprechi”: il riferimento è, innanzitutto, alla mostra Maya, prima annunciata e ora in via di archiviazione per mancanza della copertura finanziaria. Se Paroli e l’assessore alla Cultura Andrea Arcai, nei giorni scorsi, non hanno del tutto escluso la possibilità che l’installazione veda comunque la luce, per Rolfi si tratta di un punto fermo:  “La mostra non è una priorità”. Tanto più in un periodo di tagli.
Ma la gomma Rolfi la vorrebbe passare anche sul progetto della cosiddetta Cittadella dello Sport. Tra le priorità nel calendario del papabile candidato sindaco per il 2013,  ci sono la sostenibilità ambientale ed economica, ma anche accelerare sul versante pedonalizzazione. E parte del programma verrà già messo in atto il prossimo autunno con l’annunciata eliminazione delle auto da piazza del Duomo, ma anche da corso Zanardelli e da via San Faustino.
Per contenere le spese di gestione delle società controllate dal comune Rolfi propone poi la sua personale ricetta: unificare Brescia Trasporti e Sintesi. Chissà che il suo messaggio venga recepito e studiato dagli alleati.
Ma se il Pdl deve fare i conti con la rinnovata voglia di indipendenza del Carroccio, c’è anche da considerare la controparte, ovvero il centrosinistra, che non sembra avere ancora delineato una strada precisa da percorrere e che, per ora, ha visto esprimersi solamente l’ex Corsini, che non ha escluso di ripresentare la propria candidatura in Loggia. Un volto non proprio nuovo per la città e questo potrebbe essere un problema. E c’è anche da tenere conto della candidatura per le primarie del centrosinistra da parte di Marco Fenaroli, figura nota per l’impegno politico, ma che sembra non convincere i suoi stessi compagni di partita.
Per Corsini il Pd avrebbe più chance affidandosi a “volti noti”, personalità che già in passato hanno dato prova di tenuta. Sembrano oramai lontani gli echi del discorso con cui l’ex sindaco si congedava dalla Loggia, dopo 12 anni di ininterrotta attività (era il 2008), affermando che “nel futuro il mio modo di fare politica sarà, ovviamente, molto più defilato”. Ma Corsini aveva anche aggiunto che gli sarebbe mancato “il contatto con la città e la gente, e vedere i risvolti delle scelte amministrative sul territorio”. “Mi sentirò un po’ svuotato”, disse all’epoca.
Ora, invece, dopo l’avventura prettamente romana del suo impegno parlamentare, Corsini sembra pronto a rimettersi in pista per Brescia, anche a fronte delle richieste formulate in proposito. Ma con una postilla, non da poco: sì al ritorno in Loggia, ma da consigliere. Una scelta motivata da una volontà di “coerenza” finalizzata all’obiettivo di offrire il proprio contributo in modo diverso alla città e per ridisegnare la politica.
Il “sogno” dell’ex sindaco è quello di un Pd che sappia raccogliere attorno a sé una vasta coalizione, formata da forze progressiste, cattoliche, laiche e moderate, e, soprattutto la realtà delle liste civiche, fermento sempre più importante, come ha dimostrato l’esperienza dei grillini. Urgono, dunque, per Corsini, le primarie del centrosinistra, strumento in grado di garantire il massimo grado di partecipazione. E in campo potrebbe esserci proprio una Civica Corsini.

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