“Inchieste? Costruite o è un paese di merda”

Così Umberto Bossi in un comizio a Como ha parlato della bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla Lega e ha rilanciato "la battaglia per l'indipendenza del Nord".

(red.) E’ tornato a evocare la ”battaglia per l’indipendenza”, Umberto Bossi, perchè ”il nord, dopo tanti anni di Italia e di Roma, ne ha piene le scatole”.
Il presidente del Carroccio ha rilanciato il messaggio leghista della prima ora, in occasione di un comizio elettorale a Como, senza grande piglio, un po’ affaticato ma pur sempre convinto che la Lega deve ripartire ”unita e compatta” per lasciarsi alle spalle le difficoltà seguite alla bufera giudiziaria che hanno fatto “cadere” diverse teste anche in Regione Lombardia (dal figlio Renzo, alla bresciana Monica Rizzi, a Davide Boni)
Ha subito sgombrato il campo da insinuazioni e sospetti: tangenti da Finmeccanica? ”Non può essere”, ha risposto. Del resto, ha aggiunto, dei rapporti si occupava ”Giorgetti che è un pretino e di cui sono ultrasicuro, se gli davano le tangenti lui gliele portava indietro”, ricordando un noto episodio che coinvolse l’ex banchiere Gianpiero Fiorani.
In generale Bossi resta convinto che il lavoro dei pm sia stato ”tutto preparato” dal centralismo. Perchè, ha sostenuto, ”evidentemente qualcosa non quadra oppure è un paese di merda, in cui a Reggio Calabria avanzano il tempo di pensare alle beghe della Lega con tutta la mafia che hanno. Qualcosa puzza”.
Anche in quest’ottica, probabilmente, l’ex ministro delle Riforme ha esternato il suo ripensamento sulla strategia degli ultimi 15 anni. ”Spero sempre che nessuno vada più a fare il deputato a Roma, me compreso”, ha spiegato ai giornalisti. A posteriori andare a Roma è stato un errore: quando siamo andati sul Po e a Venezia dovevamo lanciare la lotta di liberazione, perchè se gli dai tempo lo Stato si organizza e ti mette i mafiosi”.
E così adesso bisogna ripartire, con la battaglia contro il centralismo e il ”governo delle banche” di Mario Monti, ma soprattutto con un partito compatto, a partire dal ‘Lega Unita Day’ del primo maggio cui il Senatur ha annunciato la presenza.”La Lega”, ha ribadito Bossi, “aveva un grosso difetto, si era divisa. Dobbiamo essere assolutamente compatti e uniti, sono andato apposta a Besozzo convinto che con me e Maroni uniti non ci sono più discussioni”. Il presidente della Lega ha ammesso che le amministrative saranno ”difficili” ma si è detto ”convinto che la Lega non crollerà perchè il nord vuole la sua libertà”. Per il resto, elezioni anticipate a ottobre e nuove alleanza con Berlusconi? ”Si vedrà più avanti. Per ora a Berlusconi che ci ha offerto il suo aiuto, ho risposto ‘no, grazie’ facciamo da soli”.

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