Monica Rizzi, a rischio il posto in Regione?

Nel pomeriggio in via Bellerio il Consiglio Federale del Carroccio che potrebbe decidere le "epurazionI" di diversi esponenti. L'assessore è tra i fedelissimi di Bossi.

(red.) Traballa la poltrona dell’assessore regionale leghista Monica Rizzi. L’esponente bresciana del Carroccio, il cui nome comparirebbe nelle intercettazioni telefoniche dell’ex tesoriere del partito, Francesco Belsito, indagato per truffa ed appropriazione indebita, potrebbe essere tra “gli epurati” nelle “pulizie” in casa Lega.
Dopo la manifestazione di martedì a Bergamo denominata “Orgoglio Padano” nella quale l’ex ministro degli Interni Roberto Maroni ha invocato a gran voce la necessità di “fare pulizia”, ora si attendono le decisioni del Consiglio federale convocato per le 16  di questo giovedì in via Bellerio dove verranno discusse l’espulsione di Belsito e l’atteso passo indietro della senatrice Rosy Mauro (che ha però annunciato di non voler abbandonare il suo ruolo da vicepresidente del Senato).
Da via Bellerio potrebbero però uscire anche altre decisioni a carattere più “locale”, ovvero l’ipotesi, che si sta facendo sempre più pressante, dell’uscita di Rizzi dal Pirellone. L’esponente leghista, da sempre considerata una dei fedelissimi appartenente al cosiddetto “cerchio magico” vicino al senatur Umberto Bossi, ha difeso l’operato del suo “protetto” Renzo che ha guidato durante la campagna per le regionali nel 2010. “Il Trota” era poi stato eletto con 13mila preferenze a Brescia.
Contro Rizzi si è già sollevata la voce della segreteria bresciana del Carroccio, guidata da Fabio Rolfi che aveva auspicato un’uscita dal partito dell’assessore lombardo.
Un “invito” a cui la stessa Rizzi ha risposto, piccata, contrattaccando.
Nel caso in cui le venissero revocate le deleghe potrebbe esserci un rimpasto di Giunta, già messa a dura prova dalle numerose vicende giudiziarie che hanno coinvolto dieci rappresentanti in Lombardia, tra cui, lo ricordiamo, l’ex vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani, arrestato alla fine di ottobre con l’accusa di corruzione.

 

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