Sant’Eufemia, nuove scoperte nel monastero

Sono ripresi i lavori e sono emersi interessanti reperti risalenti all'età romana. Il luogo dello scavo una volta ultimati i lavori, entro la fine di aprile, sarà musealizzato.

(c.p.) Dalla prima settimana del mese di marzo sono riprese le indagini archeologiche, dirette da Andrea Breda della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, presso il Monastero di Sant’Eufemia, sede del museo della Mille Miglia.
L’obiettivo del Comune, che ha affidato gli scavi all’archeologo Alberto Crosato, è quello di portare interamente alla luce le strutture monumentali del monastero medievale scoperto nella scorsa primavera. “Mentre lo scavo dell’anno scorso ha permesso di individuare il perimetro meridionale della chiesa primitiva (databile intorno al 1008)”, ha ricordato Crosato, “oltre a strutture pertinenti a due periodi successivi, circoscrivibili tra il XII e il XIII secolo. La campagna in corso interessa la parte a sud di queste strutture e ha consentito di riportare in superficie i resti di una torre monumentale con i lati di 7,5 metri e le mura spesse oltre 2 metri“.
Non è però questa l’unica scoperta. Che sul sito si siano succedute diverse costruzioni lo dimostrano alcuni ritrovamenti. “Andando avanti con gli scavi”, ha spiegato Breda, “sono emersi resti riferibili all’età romana”. Si tratta di alcuni vani intonacati, probabilmente pavimentati a mosaico, oltre a diversi frammenti di ceramica e vetro, lastre di marmo, tessere di mosaici ma soprattutto 10 monete di bronzo che risalgono ai primi anni del IV secolo.
“Probabilmente chi viveva in quella che avrebbe potuto essere una domus romana aveva nascosto questo tesoretto”, ha ipotizzato Breda, “e così si sono conservate fino ad oggi”. Il luogo dello scavo una volta ultimati i lavori, entro la fine di aprile, sarà musealizzato. “L’idea è quella di inserire anche questo luogo nel percorso museale della città”, ha anticipato l’assessore Mario Labolani, “le strutture verranno consolidate per la sicurezza dei visitatori e verrà quindi realizzato un percorso di visita”.
L’idea è stata confermata anche dall’assessore alla Cultura Andrea Arcai: “Brescia non ha solo Santa Giulia e il Capitolium”, ha sottolineato, “anche queste nuove scoperte confermano la presenza di tantissimi resti e tutti di grande pregio. Quando abbiamo comunicato al ministero dei Beni e delle Attività culturali quanto abbiamo fatto emergere, da Roma ci hanno fatto sapere che si tratta dei resti longobardi tra i più belli del nord Italia”.

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