Moria di pesci, si indaga sulle cause
Allo Zooprofilattico gli esami di laboratorio sugli esemplari ittici morti rinvenuti a Fenili Belasi. La fonte del presunto inquinamento tra Villa Carcina e Lumezzane?
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(red.) Sono in corso all’Istituto Zooprofilattico di Brescia le analisi di laboratorio sui campioni di pesci morti rinvenuti nelle acque del Mella. Una moria di esemplari (trote e cavedani) che non ha ancora una spiegazione.
Centinaia di pesci morti sono stati rinvenuti tra Concesio e Fenili Belasi. I primi risultati saranno disponibili tra mercoledì e giovedì. I controlli effettuati sono di natura anatomopatologica, virologica e batteriologica, oltre all’effettuazione degli esami tossicologici.
Intanto comunque si sta anche cercando la fonte del presunto inquinamento che sarebbe all’origine della strage degli esemplari ittici.
Sotto accusa c’è lo sversamento di cromo nel fiume Gobbia, a Lumezzane.
I tecnici dell´Arpa, gli agenti della Polizia Locale e della Polizia Provinciale venerdì scorso hanno effettuato una prima ricognizione prelevando i campioni di acqua e pesci poi spediti allo Zooprofilattico.
Tuttavia è emerso anche che la parte superiore della Valle non abbia subito danni derivanti dall’inquinament, tant’è che proprio domenica si è svolta una gara di pesca alle trote a Gardone Valtrompia e non sono stati segnalati problemi.
La presunta fonte di inquinamento andrebbe dunque localizzata tra Ponte di Pregno (frazione di Villa Carcina) e Lumezzane, da cui poi sarebbe poi giunta fin verso la città, dove gli esemplari mori sono stati trascinati dalla corrente.
In attesa degli esiti degli esami di laboratorio la Provincia di Brescia ha già annunciato di volersi costituire parte lesa.
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