Nuovo sopralluogo in via Raffaello

Gli inquirenti martedì di nuovo nella villetta a San Polo per ricostruire le fasi della sparatoria con cui Mario Albanese ha ucciso l'ex moglie e altre tre persone.

(red.) A una settimana dalla strage di via Raffaello a San Polo (Brescia), dopo i funerali delle quattro vittime, uccisi dalla folle gelosia e dai rancori di Mario Albanese, camionista 34enne in carcere con l’accusa di omicidio plurimo aggravato, nella casa della tragedia tornano gli inquirenti.
Martedì, nella villetta al civico 57, è in programma un sopralluogo degli investigati, alla presenza dell´avvocato Alberto Scapaticci, legale di fiducia scelto da Albanese.
Rilievi ulteriori ed accertamenti che cercheranno di fare chiarezza sulla seconda fase dell’omicidio, quando cioè l’autotrasportatore barese, dopo avere ammazzato in strada l’ex moglie Francesca Alleruzzo e il suo amico Vito Macadino, è entrato in casa e ha sparato contro la figlia della donna (nata da un precedente matrimonio), Chiara Matalone e contro il suo fidanzatino Domenico Tortorici, entrambi 19enni.
Quindi l’uomo è uscito dalla villetta, dove si trovavano anche le tre figlie che Albanese aveva avuto da Francesca, di 10, 7 e 5 anni, è si è accanito nuovamente sulla ex compagna e sul suo accompagnatore, sparando a bruciapelo sulle vittime oramai agonizzanti.
Al vaglio anche la decisione della Procura dei minori di avviare e depositare la pratica per la revoca della potestà genitoriale ad Albanese la proroga della tutela delle tre bimbe ad un parente, uno zio.

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