Bosco Stella, la Regione non si sbilancia

A Milano vertice con gli amministratori di Castegnato, Passirano, Travagliato, Berlingo e Rovato. Il Pirellone si trincera dietro motivazioni tecniche, delusi i sindaci.

(red.) Gli assessori regionali al Territorio e urbanistica, Daniele Belotti, e all’Ambiente, Energia e reti Marcello Raimondi hanno incontrato mercoledì i sindaci di Berlingo, Castegnato, Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta, Passirano, Travagliato, oltre al vicesindaco di Rovato, preoccupati per alcune ipotesi di trasformazioni di notevole impatto ambientale, verso le quali hanno già espresso parere negativo attraverso i rispettivi consigli comunali.
Nel dettaglio, si tratta dell’ipotesi di realizzare una discarica in località Bosco Stella (un’area di 315 mila metri quadrati che interessa i comuni di Castegnato, Paderno Franciacorta e Passirano, con il comune di Ospitaletto) sulla quale gli enti locali vorrebbero realizzare un polo delle energie alternative con attività di recupero e sviluppo sostenibile; della situazione della cava Bonfadina (Rovato e Cazzago San Martino) e, infine, dell’area della Macogna, dove i comuni di Cazzago San Martino, Travagliato, Rovato e Berlingo vorrebbero realizzare un parco locale di interesse sovracomunale.
“Abbiamo recepito le loro preoccupazioni per la situazione di  saturazione di impianti ad alto impatto ambientale nella bassa Franciacorta”, ha detto l’assessore Belotti, al termine dell’incontro, “e presteremo la massima attenzione, tenendo presente che, come abbiamo spiegato, siamo vincolati da norme precise che non ci consentono di fare scelte puramente politiche senza un supporto tecnico”.
“Esamineremo attentamente le osservazioni presentate in sede di valutazione di impatto ambientale”, ha aggiunto Daniele Belotti e ribadiamo ancora una volta la volontà di superare il concetto di discarica, puntando a impianti che recuperano i materiali”.
“Pur prendendo atto delle valutazioni politiche dei comuni della zona e del consiglio della giunta provinciale, dunque”,  ha concluso l’assessore regionale al Territorio, “ci tengo a ribadire che, in sede amministrativa e in tema di procedimenti autorizzativi come la Via e l’Aia, noi dobbiamo limitarci a fare valutazioni tecniche”.
Risposte che non hanno soddisfatto per nulla gli amministratori bresciani (i sindaci Giuseppe Orizio di Castegnato, Dante Daniele Buizza di Travagliato, Giuseppe Foresti di Cazzago S. Martino, Daniela Gerardini di Passirano, Dario Ciapetti  di Berlingo e il vice di Rovato Angelo Bergomi), rientrati nelle loro terre con la sensazione, già provata nel corso dell’ultima audizione in Regione con il pesante silenzio da parte dei tecnici del Broletto, che a prevalere sia “l’aspetto tecnico su quello politico” della vicenda portata in esame.
I sindaci di Castegnato, Giuseppe Orizio, e di Passirano, Daniela Gerardini, hanno nuovamente elencato le proposte alternative alla ipotizzata discarica di Bosco Stella voluta da A2A, chiedendo di realizzare un polo avanzato dell’energia. Ma, su questo punto,  l’assessore Belotti ha puntualizzato che dovrà essere la multiutility a convincersi di tale progetto, dato che è stata la stessa società a presentare la richiesta di trasformazione del sito da cava in discarica.
La Provincia di Brescia, dopo alcuni tentennamenti, ha preso posizione con la lettera del vicepresidente del Broletto Giuseppe Romele, con cui è stato chiesto al Pirellone di sospendere la procedura di autorizzazione della discarica Bosco Stella. Ma dalla Regione è stato ribadito che se il Broletto ha qualcosa da dire lo potrà fare entro il 15 marzo, data di chiusura dell’iter autorizzativo. Una posizione che non lascia un grande margine di manovra. L’ultima chance potrebbe venire dal coinvolgimento della Procura: lunedì prossimo, 12 marzo, sono state autoconvocate a Palazzo Broletto due Commissioni Ambiente e Territorio per relazionare sul mancato “no tecnico” e per predisporre un dossier supplementare contro il progetto.

 

 

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