Il procuratore: “Albanese è diventato una belva”
Salamone è anche entrato nel dettaglio di quanto accaduto in via Raffaello. La ex e l'amico feriti in auto, sono stati finiti per strada. I due ragazzini uccisi in camera da letto.
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(red.) Usa parole pesanti il procuratore capo della procura di Brescia, Fabio Salamone, nel descrivere quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica a San Polo, dove Mario Albanese, camionista di 34 anni, ha ammazzato la ex e altre tre persone.
“Una tragedia”, ha commentato Salamone, “nella quale l’uomo è diventato una belva”. Il procuratore parlando con i giornalisti è anche entrato nel dettaglio di quanto accaduto in via Raffaello: Albanese è arrivato davanti alla casa della ex, al civico 57, e ha aspettato che lei tornasse con l’amico. Quando li ha visti Albanese è uscito alla scoperto e ha sparato più colpi di pistola. Poi è entrato in casa, è andato nella camera dove dormivano la figlia che la sua ex moglie aveva avuto da un’altra relazione e il suo ragazzo e ha ucciso anche loro.
Non ha invece fatto nulla alle tre bambine nate dalla relazione con Francesca Alleruzzo che hanno 10, 7 e 5 anni. Albanese è quindi tornato in strada e, secondo alcuni testimoni, ha sparato contro l’ex moglie e l’amico altri due colpi. I due, feriti, infatti, erano riusciti a uscire dalla macchina.
Davanti alla casa si erano raccolte alcune persone svegliate dai colpi di pistola, ed è arrivato anche un appuntato dei carabinieri, Ivano Gatti, che abita a pochi metri di distanza. Albanese si è puntato la pistola alla testa, ma il militare lo ha bloccato. Non è chiaro, allo stato, se il camionista abbia premuto il grilletto e se la pistola, una Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, si sia inceppata. C’è stata una colluttazione tra i due, tanto che l’appuntato ha dovuto farsi medicare al Civile.
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