Acqua, A2A e Asl tranquillizzano la città

Nel corso della commissione Ambiente e Servizi: "Non è possibile che acqua contaminata finisca nell'acquedotto, nè che venga mischiata con acqua non contaminata".

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(p.f.) L’acqua del rubinetto non è malata, i valori di cromo esavalente sono nei limiti e non c’è traccia di Cesio. Asl e A2A sono intervenute nella commissione congiunta Ambiente e Servizi del comune di Brescia, per tranquillizzare i cittadini sulla potabilità dell’acqua dopo le notizie emerse negli ultimi giorni. “Parliamo dell’acqua che viene erogata ai cittadini”, ha spiegato il direttore sanitario dell’Asl Francesco Vassallo, “perché è su quella che la Asl ha competenza, in quanto riguarda direttamente la salute dei bresciani. Possiamo garantire che è perfettamente potabile”.
Anche perché a depurarla ci pensa A2A. “Il 55% dell’acqua che preleviamo dalle fonti”, ha spiegato Mario Tomasoni di A2A, “prima di essere distribuita nella rete viene trattata per essere idonea al consumo umano. Non è assolutamente possibile che venga immessa nelle rete non idonea ,né che venga miscelata acqua potabile e non potabile”. Severo anche il monitoraggio, che avviene annualmente sui pozzi e mensilmente sui punti di rete. “Se ci sono però delle criticità particolari”, ha aggiunto Tomasoni, “viene intensificato anche il controllo sui pozzi”. Come è avvenuto a Folzano, dove due pozzi sono stati chiusi in via precauzionale nella primavera dello scorso anno, perché i limiti di cromo esavalente erano preoccupanti. Ma, nonostante le rassicurazioni dei tecnici, in commissione i consiglieri hanno premuto per intraprendere azioni concrete.
“I dati assoluti non devono rassicurarci”, ha sottolineato la capogruppo di Sel Donatella Albini, “perché bisogna considerare l’esposizione prolungata e l’interazione con altri fattori, come ad esempio il Pm10”. Da Giuseppe Ungari, la richiesta di pubblicare mensilmente sul sito del Comune tutti i dati relativi all’acqua. “Farò un’interrogazione al proposito”, ha annunciato, “al prossimo consiglio comunale, per avere chiarimenti”. Per gli interventi ambientali di bonifica delle falde e dei pozzi, il comune si è comunque già mosso.
Il 31 agosto dello scorso anno, è stata messa in sicurezza l’area della Baratti, con un sistema che trasforma il cromo esavalente in cromo 3. Una sperimentazione che è monitorata da Arpa: a marzo l’Agenzia dovrebbe dire se la tecnologia usata ha funzionato e se può essere applicata anche in altri punti critici, come il sito della Forzanini, dove sono in corso i carotaggi. Per quanto riguarda la cava Piccinelli, si attendono invece i risultati dell’Arpa sulla falda. “Quello che è importante”, ha concluso il presidente della commissione Ambiente Pierraul Francesconi, “è che comunque è stato avviato un percorso per risolvere questi problemi”.

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