Caccia: “Troppe deroghe ed infrazioni”

Il giudizio della Lipu-BirdLife Italia sulla stagione venatoria che si è chiusa martedì. 313 episodi di bracconaggio ad opera di cacciatori con regolare licenza.

(red.) ”Ancora troppe deroghe, bracconaggio e disapplicazione della normativa a tutela degli uccelli selvatici, ma anche qualche timido segnale positivo”. Questo il giudizio della Lipu-BirdLife Italia sulla stagione venatoria che si è chiusa martedì nel Bresciano e nel resto della Penisola ad eccezione  di Lazio e Campania, dove terminerà il 9 febbraio.
Tra gli aspetti positivi, l’associazione sottolinea il fatto che 11 Regioni italiane abbiano recepito, ”sebbene in modo parziale”, le disposizioni comunitarie che prevedono misure a tutela degli uccelli selvatici. Le Regioni piùattive in tal senso sono state quelle meridionali, con la Puglia in testa, mentre Lombardia, Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Sardegna ”hanno completamente ignorato le nuove disposizioni di legge”. La Lega italiana protezione uccelli assegna la maglia nera proprio a Sardegna e Lazio, che ”nonostante le sentenze di Consiglio di Stato e Tar che ne bocciavano il calendario venatorio, hanno permesso il proseguo della stagione, in clamorosa violazione di giudicato”.
Altri capitoli negativi della stagione, prosegue la Lipu, sono la caccia in deroga, con le Regioni che ”hanno autorizzato l’abbattimento di oltre un milione di animali”, e i numerosi episodi di bracconaggio soprattutto in Sardegna e nel Bresciano.
Proprio il bracconaggio è al centro delle accuse della Lega Abolizione Caccia e della Committee Against Bird Slaughter, che hanno racconto la documentazione su 313 reati venatori commessi da cacciatori con regolare licenza dal febbraio 2011 al gennaio 2012. ”Quasi un caso al giorno per 365 giorni l’anno”, sottolineano, “e sono solo una minima parte dei reali crimini contro la biodiversità ad opera dei cacciatori”.

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