“Mal’aria di città 2012”, niente di buono

Brescia è al settimo posto per esubero di Pm 10 in Italia. Media imbarazzante anche per il biossido di azoto. Meno peggio l'ozono.

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(red.) L’aria di Brescia fa proprio schifo. Se non bastassero i continui esuberi di inquinanti nell’atmosfera a ricordare questo dato di fatto, un’ulteriore conferma è arrivata dall’indagine di Legambiente “Mal’aria di città 2012”, uno studio interessante quanto tragico sullo stato di salute di 82 capoluoghi d’Italia.
Come si legge nella ricerca dell’associazione, il 67% dei capoluoghi monitorati, 55 in tutto, sono fuorilegge per le Pm10, poiché hanno superato il limite di 35 giorni oltre la soglia di attenzione di 50 microgrammi per metro cubo d’aria in almeno una centralina di rilevamento.
Spulciando tra i dati, al primo posto figura Torino, con 158 esuberi, Milano, con 131 giorni, è al secondo posto. Poi c’è Verona, 130, Alessandri, 125 e Monza, 121. Asti è al sesto posto, 117 esuberi, poi arriva Brescia. Lo scorso anno la centralina peggiore è stata quella del Villaggio Sereno, che ha superato i 50 microgrammi per 113 volte. Nel 2010 il limite era stato superato per 89 volte. Se per la nostra città fosse applicata la regola del debito di aria, non potremmo più superare l’attenzione per due anni e due mesi.
In Lombardia su 12 città monitorate sono state 12 le città che hanno superato l’accumulo di 35 giorni oltre la norma.
Legambiente ha poi controllato i livelli di ozono, dove il limite è di 120 microgrammi per metro cubo d’aria. In questo caso la Leonessa si è collocata al 25esimo posto, con un valore pari a 45 (dati analizzati del 2010, media del numero di giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore). Al primo posto della categoria c’è Pavia (55; dati del 2009), seguita da Mantova (89), Lecco (81) e Novara (78). Bergamo è quinta (65) a pari merito con Lodi, Vercelli (60), Cremona e Sondrio (59). Piacenza, Trento e Treviso con la stessa media: 55.
C’è poi la questione biossido di azoto. Si tratta, si legge nel rapporto, di un gas tossico dall’odore forte e pungente, e con grande potere irritante. E’ uno degli inquinanti tenuti particolarmente sotto controllo per la valutazione della qualità dell’aria che respiriamo in quanto è una sostanza irritante per le vie respiratorie e per gli occhi, può raggiungere gli alveoli e provocare edema polmonare. È inoltre un composto intermedio nella formazione di inquinanti secondari come l’ozono che vanno a formare lo smog fotochimico soprattutto d’estate. La sua origine si deve far risalire ai processi di combustione e, specialmente nei centri urbani, al traffico automobilistico e al riscaldamento domestico. In questo caso Brescia è all’ottavo posto, con un valore di esuberi pari a 54 ( Media dei valori medi annuali registrati dalle centraline urbane sul territorio comunale nel 2010). Peggio di noi sta Catania (84), Firenze (63,3), Bergamo (59) e Torino (58,8). Poi ci sono Milano (58,1), Como (55) e Roma (54,1).

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