Il Riesame dice “no”: Cristiani resta in carcere

Stessa sorte per altri due arrestati nell'ambito della vicenda: l'imprenditore Pierluca Locatelli e Giuseppe Rotondaro, coordinatore dell’Arpa Lombardia.

(red.) Resta in carcere Franco Nicoli Cristiani, il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia accusato di corruzione e arrestato dalla procura di Brescia lo scorso 30 novembre.
Il tribunale del Riesame, rigettando l’istanza presentata dall’avvocato Piergiorgio Vittorini, per la terza volta ha stabilito che Nicoli Cristiani, che durante un interrogatorio ha dichiarato di non aver preso soldi, deve restare in cella a San Vittore e come lui altri due arrestati nell’ambito della vicenda: l’imprenditore Pierluca Locatelli e Giuseppe Rotondaro, coordinatore dell’Arpa Lombardia.
Gli avvocati dei tre hanno detto di essere pronti a fare ricorso fino in Cassazione per ottenere i domiciliari, ma prima i giudici milanesi dovranno rendere pubbliche le motivazioni della loro decisione e ci vorranno almeno due settimane. Resta aperta anche la vicenda della pensione e della liquidazione che spetterebbero a Nicoli. I soldi sono stati bloccati, ma i legali ne hanno già chiesto lo scongelamento.

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