Brebemi, cantieri fermi e 800 operai a casa

(red.) Cantieri Bre.Be.Mi fermi e operai in cassa integrazione. E’ questo il risultato dei sequestri disposti dalla magistratura in seguito alle inchieste aperte a Brescia e a Milano sul presunto giro di tangenti e di traffico illecito di rifiuti che hanno portato all’arresto del vice presidente del Consiglio della Lombardia Franco Nicoli Cristiani e di altre nove persone.
Da lunedì 12 dicembre tutti i 796 operai (di 81 imprese) impegnati sui 34 chilometri di tracciato della Brebemi, da Calcio a Cassano d’Adda, di cui 726 già fermi dal 30 novembre, dopo il sequestro dei cantieri della Direttissima a Treviglio, saranno a casa.
Resta aperto invece il cantiere bresciano dell’autostrada, quello indicato conme 1, con un numero di operai ridotti da 240 a 200.
Quaranta dipendenti della Locatelli Spa, ditta coinvolta nella vicenda, sono stati invitati da BBM, il Consorzio che gestisce la Direttissima, a sospendere i lavori.
Non ancora avviati i carotaggi sul terreno per verificare se e in che misura siano stati scaricati metriali illeciti nel fondo della strada, ma sotto sigilli rimangono i due cantieri a Fara Olivana e Cassano D’Adda, al centro dell’inchiesta.
La Procura di Brescia, poi, ha avanzato la proposta di un incidente probatorio, fase per “cristallizzare” le prove, ovvero i dati delle analisi relative al fondo stradale realizzato dal gruppo Locatelli nei cantieri Brebemi.

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