Uomini di Cl nel traffico di rifiuti?

Per Cappella Cantone, gli indagati intercettati, fanno riferimento alla Compagnia delle Opere per ottenere finanziamenti. E citano le parole di don Giussani.

(red.) Anche la mano della Compagnia delle Opere nel giro di presunte tangenti che ha portato in carcere il vice presidente della Regione Lombardia Franco Nicoli Bresciani, arrestato a Brescia una settimana fa, e per il quale sono indagate altre nove persone?
Secondo il quotidiano Repubblica anche il braccio economico di Comunione e Liberazione sarebbe stato coinvolto nella vicenda. Almeno, di Cl parlano, “citando le opere e gli scritti del fondatore don Giussani”, mentre parlano al telefono, gli indagati.
Nelle intercettazioni al vaglio della procura, oltre a parlare di “assessori regionali da addomesticare, di pratiche da velocizzare, di denaro da drenare (“cazzi nostri cash”)” e “di analisi taroccate su terreni da convertire in una discarica di amianto: controlli effettuati dagli ‘amici della Regione’”, gli indagati “pregano” e “si sbattono affinché il loro dominus, l’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli, arrestato assieme ad altre dieci persone, riesca a avere accesso a finanziamenti bussando alla Compagnia delle Opere, il braccio economico di Cl, e cioè il formigonismo in Lombardia”.
Secondo quanto riporta il quotidiano, tra le conversazioni registrate c’è anche quella di Andrea David Oldrati, titolare della Terraverde srl, consulente ambientale della Locatelli spa (anche lui finito in carcere, e sentito mercoledì dal gip di Brescia) con Luigi Brambilla, vicepresidente della Compagnia delle Opere di Bergamo e procuratore per la Custodia srl, avvenuta il 20 maggio 2011.
“Oldrati e Brambilla”, scrive Repubblica, “giocano su due tavoli (per conto di Locatelli): maneggi sulle analisi ambientali, e agganci politici (tra cui gli assessori regionali Pdl Marcello Raimondi e Gianni Rossoni). Ma con un unico obiettivo: la discarica di amianto che Locatelli vuole realizzare a Cappella Cantone (Cremona)”.
Nella intercettazione telefonica riportata dal giornale il dialogo procede in questo modo: “Ti ricordi cosa c’è scritto nel Senso Religioso (opera di don Luigi Giussani, ndr)… Poca osservazione e molto ragionamento conducono all’errore”. “Esatto”, è la risposta. “Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità. Figa, è così! Il caro vecchio Don Gius c’ha ragione. Eh!”. Brambilla risponde: “Comunque è entusiasmante muoversi così in modo coordinato in 24 ore. Cioè mi fa godere più che… più di 10 mila euro di cazzi nostri cash, guarda”. Replica poi Oldrati: “Dovremmo muoverci all’unisono sempre così… Come fossimo un corpo solo. Mentre spesso e volentieri siamo completamente scollati. Dopo ci ricompattiamo nell’emergenza, mi segui?”.
Ma quale sarebbe “l’emergenza” di cui parlano i due consulenti di Locatelli? Per gli investigatori, come riporta Repubblica, sarebbe quella, da una parte, di “accorciare i tempi di approvazione del progetto della discarica da parte della Regione” e, dall’altra, “ottenere dalle banche i crediti necessari ad alimentare la rete imprenditoriale del Locatelli”. Non solo, nella telefonata Brambilla avrebbe chiaramente fatto il nome di Rossano Breno,  presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo: “Comunque, domani mattina Luca (Locatelli, ndr) va da Rossano (Rossano Breno, presidente della Compagnia delle opere di Bergamo) alle 11…. Perché ha capito che l’oggetto adesso non è più la Regione ma sono le banche. Quindi l’aiuto deve chiederlo rispetto a quello”.
Nei contatti al telefono viene anche fatto il nome di Marcello Raimondi, assessore regionale all’Ambiente (che ha smentito qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, ndr.), denominato in gergo “Nano Ghiacciato”.
Brambilla lo definisce così in una conversazione in merito alla discarica di Cappella Cantone, nel Cremonese, sito da cui avrebbe avuto origine l’inchiesta. “Stamattina io vedo il “Nano””, dice Brambilla, “gli dico che va tutto bene e chiaramente gli do l’ennesimo input sulla velocità”.
E così anche sul cremonese Gianni Rossoni, assessore regionale con deleghe all’istruzione, formazione e lavoro (che ha smentito qualsiasi coinvolgimento nell’affare, ndr.) che Brambilla, in una intercettazione, avrebbe nominato, così come è stato fatto il nome di Gianluca Pinotti, assessore all’ambiente della Provincia di Cremona.
“La filiera è stata correttamente istruita”, è invece l’espressione “che usano per benedire i controlli addomesticati dell’Arpa (lì garantisce il dirigente Giuseppe Rotondaro, in carcere, ndr)”.
Un’altra persona citata è Mario Volpi, vicesindaco di Calcinate,” commercialista della famiglia del presidente dell’Atalanta Antonio Percassi e membro di numerosi cda aziendali”. Secondo gli investigatori, scrive Repubblica, “a lui si affidano Oldrati e Brambilla per la parte relativa all’accesso agli istituti di credito”.
“Noi”, dicono gli indagati, “possiamo muoverci e sgambettare finché vuoi… ma se Mariuccio non si tira insieme (“non si muove”, ndr)…”. “Gli abbiamo portato la palla nella porta avversaria, però adesso… adesso tocca a lui… il gol deve segnarlo lui”.

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