Tangenti, in casa Cristiani trovati 100mila euro

Il denaro, in banconote da 500 euro, era nell'abitazione di Mompiano del vice presidente della Regione. Nell'inchiesta anche un altro bresciano di Pontoglio, Gianbattista Pagani .

(red.) I carabinieri di Brescia, nel corso di una perquisizione nella casa di Mompiano del vice presidente del Consiglio regionale, Franco Nicoli Cristiani (Pdl), hanno trovato 100 mila euro, in pezzi da 500, riconducibili a una presunta tangente, che alla fine di settembre, al ristorante Berti di Milano, sarebbe stata consegnata all’uomo politico da Pierluca Locatelli, imprenditore attivo nello smaltimento dei rifiuti.
La “mazzetta” sarebbe servita per accelerare l’iter di autorizzazione di una discarica nel cremonese, a Cappella Cantone, il cui iter è in corso al Pirellone, ma è molto travagliato per le contestazioni dei comitati ambientalisti e dei cittadini che si oppongono alla sua realizzazione, e ad “ammorbidire” alcuni controlli sulle procedure di smaltimento dei rifiuti in due cantieri della Bre.Be.Mi e a Calcinate..
Nelle intercettazioni telefoniche i pezzi da 500 euro erano chiamati big bubble. La moglie di Locatelli, mentre la coppia si accingeva a portare il denaro, intercettata in auto, appariva molto nervosa per il timore di essere controllata da qualche organo di polizia oppure per il fatto di non aver contato bene le banconote.
Nell’indagine è coinvolto anche un altro bresciano, Gianbattista Pagani di Pontoglio.
L’arresto è stato effettuato alle 6,40 nell’abitazione dell’esponente politico che è stato quindi condotto alla caserma di piazza Tebaldo Brusato dove è rimasto sino alle 10,30 circa e quindi tradotto in carcere.
Pesanti le accuse rivolte a Nicoli Cristiani: corruzione e traffico illecito di rifiuti. Determinanti sarebbero state le intercettazioni telefoniche iniziate mesi fa che sarebbero appunto culminate con il mandato d’arresto firmato dal Gip di Brescia Bonamartini.
Perquisizioni da parte dei carabinieri sono in corso, a quanto si è appreso, anche nell’ufficio del vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia. I militari si sono presentati in tarda mattinata a Milano al Pirellone, dove l’esponente del Pdl ha i suoi uffici istituzionali al 24esimo piano della sede del Consiglio.
Tra gli arrestati anche il coordinatore degli staff dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) della Lombardia, Giuseppe Rotondaro, geologo.

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