Rifiuti: “Nel Bresciano ambiente compromesso”

A Milano la Commissione parlamentare d´inchiesta sui rifiuti pone l'accento sul "caso Montichiari". La senatrice Mazzucconi: "L'Asl intervenga in modo sistematico".

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(red.) La situazione dello smaltimento dei rifiuti in Lombardia è soddisfacente, ma la ”principale criticità” riguarda le bonifiche alle quali, peraltro, guarda anche la criminalità organizzata. E’ la fotografia descritta da Gaetano Pecorella a conclusione delle indagini della Commissione parlamentare di inchiesta, di cui è a capo, sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, che ha ultimato la sua indagine in Lombardia.
”La principale criticità in Lombardia è collegata al fatto che vi è stato un grande sviluppo industriale, senza alcun intervento per evitare che i territori venissero inquinati con discariche selvagge”, ha spiegato Pecorella, “per questo oggi la Lombardia deve affrontare il problema delle bonifiche”.
Secondo Pecorella, ”collegato alle bonifiche c’è un grande giro di capitali e, in questo grande giro, può accadere che si infiltri la criminalità organizzata, come già è accaduto e come già la magistratura ha verificato, soprattutto per lo sbancamento terra”.
Ad avviso del presidente della Commissione parlamentare d´inchiesta sui rifiuti che si è riunita martedì a Milano, ”le situazioni più problematiche sono quelle note: quelle di Pioltello e dell’ex area Falck, che non sono piccole o medie discariche o piccole zone del territorio, ma si estendono su centinaia di migliaia di metri quadrati, quindi con grandi investimenti che sono anche collegati, in parte, a grandi interessi”. ”Fatte le bonifiche”, ha proseguito Pecorella, “quei territori saranno usati per attività edilizie. Quindi noi abbiamo parlato con i magistrati che abbiamo trovato molto attenti”.
La situazione in Lombardia, per quanto riguarda lo smaltimento rifiuti, è comunque soddisfacente: ”Se si tiene conto che pesa sulla Lombardia il suo passato industriale”, ha detto il presidente della Commissione, “la situazione è soddisfacente, in quanto abbiamo 11 termoutilizzatori perfettamente funzionanti, un buon livello di raccolta differenziata e di riutilizzo, al di là di alcune zone. Complessivamente, se dobbiamo paragonare la Lombardia con altre regioni italiane, in particolare Lazio e alcune regioni del Sud, possiamo dire che si tratta di una regione felice”.
Per quanto riguarda invece lo smaltimento di rifiuti in Lombardia, i principali problemi riguardano il Bresciano, in particolare la zona di Montichiari, in cui vi è una incidenza delle patologie respiratorie sui bambini.
La notizia giunge in parallelo con quella emersa sempre nella giornata di martedì dal Pirellone secondo cui Brescia risulta essere un modello per la riduzione dei rifiuti attraverso una sperimentazione partita tempo fa.
Ma non sarebbe dunque tutto oro quello che luccica per la nostra provincia dato che, secondo la componente della commissione parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, Daniela Mazzucconi, la conclusione dell’indagine compiuta dalla commissione stessa in Lombardia metterebbe in evidenza alcune criticità legate allo smaltimento dei rifiuti.
”In generale su tutta l’area bresciana ci sono grossi problemi”, ha detto la parlamentare del Pd, “in particolare abbiamo analizzato il caso di Montichiari dove l’alta concentrazione di impresa, lavorazioni industriali, discariche dismesse e attività estrattive di cava pongono una serie di problemi di vario genere, ma in particolare relativi alla salute umana”.
Da questo nasce l’esigenza ”che si faccia un approccio di tipo sistematico a queste aree”. ”Non si possono più esaminare gli impatti ambientali dei singoli impianti”, ha spiegato Mazzucconi, “ma le valutazioni devono essere sempre più complessive e sistemiche, altrimenti l’incidenza sulla salute umana rischia di diventare pesante”.
Sarebbe quindi opportuno che le Asl della Lombardia ”segnatamente la Asl di Brescia”, cominciassero a fare ”rilievi epidemiologici in modo sistematico, così da farci avere dati comparati che possono da un lato evitare l’allarme nella popolazione e dall’altro di prestare la giusta attenzione quando bisogna intervenire, in particolare sui bambini”. ”Nel caso di Montichiari”, ha concluso la parlamentare, “per esempio è stata rilevata una maggiore incidenza delle patologie respiratorie sui bambini”.

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