Canton Mombello: “Serve un nuovo carcere”

Il garante Emilio Quaranta ascoltato in commissione Servizi alla persona. La casa circondariale cittadina scoppia: 580 detenuti a fronte di una capienza massima di 270.

(red.) “Inumano”. Questo il giudizio del garante delle carceri bresciane Emilio Quaranta sulla situazione di Canton Mombello.
L’intervento di Quaranta si  svolto nel corso della commissione Servizi alla Persona, presieduta da Giovanni Aliprandi.
Il sovraffollamento è oramai una situazione arcinota nella casa circondariale del centro di Brescia, ed oggetto di svariate relazioni in merito anche da parte di osservatori esterni.
Il garant, che solo qualche tempo fa si è fatto promotore di una raccolta fondi per l’acquisto di oltre 400 materassi nuovi per i detenuti e di 1400 kit di accoglienza (spazzolino, dentifricio, ciabatte), si trova a dover fronteggiare le piccole ma urgenti necessità, quanto le grandi problematiche, soprattutto di carattere strutturale.
L’edificio di via Spalti San Marco non è più in grado di ospitare ed accogliere un numero così alto di carcerati. Struttura risalente al XIX secolo, i segni del tempo li dimostra tutti e non è funzionale alla realtà attuale.
Canton Mombello, ha ricordato l’ex procuratore capo del Tribunale dei minori, potrebbe contenere 200 persone con una tolleranza fino a 270. Attualmente, invece, le persone dietro le sbarre sono 580. Un terzo di questi sta effettivamente scontando la pena, il resto è in attesa di giudizio.
Carcere che scoppia, letteralmente, e in cui, oltre alle problematiche di spazio e di vivibilità si aggiungono anche quelle del “dopo”, ovvero il reinserimento di chi esce dal carcere.
Per Quaranta Brescia “ha bisogno di un nuovo carcere”, annunciando il suo appello al mondo della politica per ottenere il finanziamento necessario alla sua realizzazione.
E’ vero che il Pgt prevede una nuova struttura penitenziaria a fianco di Verziano, ma i buoni propositi devono trovare il sostegno concreto di soldi e progetti dalla Capitale.

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