Pgt, Cgil: “Ambiente, quali effetti?”

Per la Camera del Lavoro dal prospetto del comune emerge "l'erosione degli ambiti verdi" ed è "insufficiente" l'aumento del 30% per l'edilizia convenzionata.

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(red.) Anche la Cgil di Brescia, dopo Confesercenti, Ascom, Pd e Legambiente ha presentato le proprie osservazioni (e critiche) sul Pgt, a seguito dell’avviso pubblico dell’avvenuto deposito della proposta di rapporto ambientale, della sintesi non tecnica e della proposta di documento di piano del comune di Brescia.
Secondo la Camera del Lvoro, analizzando e valutando quanto proposto dal rapporto ambientale depositato sembra che “manchi una valutazione complessiva degli effetti del piano sull’ambiente. Valutando inoltre la limitata validità nel tempo del documento di piano, solo cinque anni, ed il numero elevato di aree di trasformazione proposte si fatica a comprendere la forza della strategia e la logica delle priorità messe in campo”.
Gli appunti di via Folonari si concentrano su alcuni spetti del Piano di Governo del Territorio come il “Dimensionamento residenziale” che, secondo il Pgt prevede l’obiettivo di aumentare la popolazione residente a 220mila unità. “Questo”, nota la Cgil, “ perché le restituirebbe quel ruolo centrale che sarebbe andato perduto”, ma per il sindacato “avere molti più abitanti non significa per forza esercitare una maggiore attrazione sul territorio circostante”. “Sono piuttosto la quantità e la qualità dei servizi erogati”, prosegue l’osservazione della Camera del Lavoro, “a determinare la capacità di diventare riferimento riconosciuto per un’area vasta”.
“Nell’ultimo decennio”, osserva la Cgil, “abbiamo avuto a Brescia solo 4mial abitanti in più. Perché nei prossimi dieci anni dovremmo avere oltre 20mial nuovi residenti?”.
“A queste domande”, scrive il sindacato, “dovrebbe saper rispondere una amministrazione che, mentre traccia obiettivi generali improntati alla tutela del territorio, nei fatti progetta l’urbanizzazione di quasi due milioni di metri quadrati di suolo senza neanche provare seriamente a giustificarne le necessità”.
Il sindacato non nega che serva tuttavia un bisogno di residenza, “specie tra le fasce più disagiate della popolazione”, per questo, secondo Cgil, “Riservare (solo negli interventi più corposi) un 30% delle volumetrie all’edilizia convenzionata è sicuramente insufficiente”. Per via Folonari “sarà necessario verificare in che misura le relative convenzioni riusciranno a mettere sul mercato alloggi a prezzi accessibili”.
Una seconda osservazione si basa sul tema “la città della produzione”. Il Pgt predisposto dall’amministrazione comunale, secondo la sigla sindacale, “asseconda la strategia tendete alla deindustrializzazione della città, con la previsione di grandi superfici commerciali al posto dei capannoni”.
“Brescia”, prosegue la nota della Cgil, non può rinunciare ad essere anche un polo produttivo, senza negare completamente la propria storia”.
Alla voce “Mobilità, suolo, servizi”, la Camera del Lavoro osserva che “le piste ciclabili, gli interventi di messa in rete dei corridoi ecologici, le mitigazioni a protezione degli abitati dovrebbero costituire la vera ossatura di un forte progetto di riqualificazione urbana”. “Pesano invece”, è il giudizio della Cgil, “le riconferme, non si sa quanto realistiche, della tangenziale est e dell’autostrada della Valtrompia”. Progetti che, per il sindacato, mancano dell’indicazione delle “Risorse necessarie alla loro pratica attuazione”.
Sul fronte invece dell’”Erosione degli ambiti verdi” la Cgil ribadisce che “nel documento di sostenibilità e pianificazione del territorio del novembre 2009, a quella data erano dismesse aree in città per 800mila mq di superficie fondiaria”. Superficie a cui sono da aggiungere le caserme dismesse e le aree non più utilizzate.
Per il sindacato se il Documento di Piano è il Piano strategico dei prossimi anni, è difficile capire la “strategia” che si nasconde dietro un progetto del genere: l’unica evidenza”, sottolinea la Camera del Lavoro bresciana, “è l’erosione di ambiti oggi verdi”.
Il riferimento, in particolare, è, ad esempio, alla aree di trasformazione di Lamarmora, di Villa Vergine, dell’Oltremella, di via Torricella, del Villaggio Sereno, della cave di zona ovest, di S. Polo vecchio, del parco di S. Polo, Verziano verso Flero”.
Cgil auspica che nel Pgt, “si possano coniugare le diverse posizioni e osservazioni presentate affinchè le soluzioni future siano le migliori possibili”.

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