“Addio Mino”, l’omaggio della città

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    (red.) Si sono svolti martedì pomeriggio i funerali dell’ultimo segretario della Democrazia Cristiana Mino Martinazzoli. La salma del politico, per il quale è stata proclamata una giornata di lutto cittadino, è partita alle 9,30 dall’abitazione della famiglia a Caionvico e ha raggiunto il palazzo del comune di Brescia, dove era allestita la camera ardente.
    Centinaia di cittadini e di politici locali e nazionali hanno fatto omaggio a Martinazzoli fino alle 14,30, quando dalla sala del consiglio comunale la bara è stata trasportata nel portico di Palazzo Loggia per l’orazione funebre del sindaco Adriano Paroli, che ha ricordato le stesse parole con le quali l’ex ministro aveva salutato Papa Giovanni Paolo II in visita in città nel 1998. ”…Cosi’ semplicemente, brescianamente, grazie”.
    ”Brescia ti ringrazia, Brescia ti saluta”, ha detto Paroli visibilmente commosso. ”E i tuoi amici”, ha aggiunto, “direbbero: ‘Caro Mino avremmo bisogno di te anche in questo momento in cui dobbiamo parlare di te. Avremmo bisogno delle tue parole della tua compostezza umana del tuo modo di intendere il dolore e la rinascita”. Molti i cittadini sotto il porticato del palazzo comunale che hanno a lungo applaudito l’ex sindaco.
    Alle 15 il corteo è partito alla volta
    del Duomo dove, intorno alle 15,30, il vescovo Luciano Monari ha celebrato la liturgia. “In questo rito di esequie”, ha detto Monari nella cattedrale cittadina, “salutiamo un cristiano sincero, Mino Martinazzoli, che ha trovato la sua vocazione nell’impegno politico, che ha speso le sue energie per il bene della nostra città come sindaco e del nostro paese come ministro e come uomo di partito”.
    “Lasciando naturalmente ad altri le valutazioni sul significato e il valore della sua attività politica”, ha proseguito il presule, “vorrei ricordare la sua testimonianza sulle righe del Vangelo che abbiamo ascoltato: il messaggio delle beatitudini; una parola che Martinazzoli conosceva bene, che ha mosso e illuminato la sua attività. Viene subito spontanea l’obiezione: le beatitudini sono belle, ma sono parole ideali, astratte; la concretezza della vita le uccide prima ancora che nascano; se vogliamo fare poesia, recitiamole pure; ma se intendiamo parlare di politica, ci aiuta più Machiavelli che il vangelo”.
    “Non mi azzardo a discutere e in ogni modo non sarebbe questa la sede”, ha concluso Monari. “Ma voglio parlare di umanità, di un uomo degno della sua intelligenza, della sua libertà e delle sue aspirazioni; e sono convinto che questo uomo si riflette meglio nella semplicità delle beatitudini che nella tortuosità della furbizia politica”.
    La salma di Martinazzoli è stata sepolta a Caionvico, Conclusi i funerali, la partenza del corteo funebre dal duomo di Brescia è stata salutata con un lungo applauso da parte di alcune centinaia di persone presenti.

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