Guerra Russia-Ucraina, perdita di 400mln di euro per Brescia

E' la stima delle perdite sul giro d'affari delle imprese bresciane con i Paesi dell'Est Europa coinvolti nel conflitto.

(red.) Quanto costerà all’economia bresciana l’attacco russo in Ucraina? La stima, effettuata dal Centro Studi della Camera di Commercio di Brescia lo valuta in 400 milioni di euro.
Oltre 400 milioni di euro. Questo è il bilancio previsionale di quanto l’attacco russo all’Ucraina costerà all’economia bresciana. Sotto la lente  l’interscambio economico tra la provincia bresciana e Ucraina, Russia e Bielorussia, le tre nazioni coinvolte direttamente nel conflitto.
I 400 milioni stimati dalla Cdc riguardano sia i mancati introiti legati al blocco delle esportazioni verso i tre Paesi dell’Est Europa, sia il surplus di costi  dovuti all’interruzione delle importazioni di derrate agricole ed energia.

A gravare maggiormente sulle industrie le difficoltà di approvvigionamento del gas, mentre, per il mondo agricolo, quello di materie prima (come il mais) dall’Ucraina.
Secondo i dati di Coldiretti, infatti, Kiev è il maggiore esportatore di mais  sia per l’alimentazione zootecnica (circa 36 milioni di tonnellate l’anno) sia per il grano prodotto per il pane (25 milioni di tonnellate) e la Russia è il principale Paese esportatore mondiale di grano.
Il costo del mais è passato, nelle ultime settimane, da 247 euro a tonnellata a 320 euro , con un rincaro pari al 29% e ad una voce di spesa di 21 milioni di euro per le aziende agricole bresciane, cui si sommano anche gli aumenti della soia e dei fertilizzanti (10 milioni di euro il valore del sovracosto calcolato).

Brescia, nel 2021, ha chiuso un giro d’affari con Mosca  per 271 milioni di euro, con Kiev per 57 milioni e con Minsk per 25. Cifre che, causa la situazione politica attuale verranno drasticamente ridimensionate. La quasi totalità degli scambi con la Russia avviene nel settore manifatturiero (macchinari e semilavorati ) ed un’ analoga situazione si riscontra anche negli interscambi con Ucraina e Bielorussia.
Per le aziende bresciane si apre dunque una nuova sfida: quella di cercare altri partner commerciali, in una situazione critica oramai anche a livello europeo.

 

 

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