Il procuratore Pennisi: “Oggi i mafiosi si travestono da imprenditori”

Il magistrato della Direzione antimafia e antiterrorismo ai lavori del seminario organizzato da Apindustria Confapi Brescia. Che ha stretto un accordo di collaborazione con i carabinieri.

(red.) Si sono conclusi i lavori della due giorni di seminario organizzato da Apindustria Confapi Brescia dal titolo «Le infiltrazioni mafiose nelle imprese – Esperienze a confronto e procedure operative di contrasto».
Nella sessione di analisi moderata dall’avvocato Piergiorgio Vittorini è intervenuto anche il sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Roberto Pennisi, che ha approfondito il tema della metamorfosi delle organizzazioni criminali. “Gli imprenditori sani ed onesti si sentono di non fare nulla per avvicinare ed accogliere la cultura mafiosa e si interrogano su come sia possibile che, ciononostante, si verifichino fenomeni di infiltrazione”, ha detto Pennisi. “Non sono gli imprenditori a trasformare la loro cultura, ma è il crimine che sta trasformando la propria cultura e il proprio modo di presentarsi. I mafiosi oggi sono professionisti, imprenditori, ne assumono la forma, senza abbandonare però quella da mafiosi. Il loro scopo non è dare vita ad imprese che operino come le altre, ma impadronirsi di tutte le imprese del territorio. Questo è il loro fine ultimo”.

In questo scenario si inserisce il ‘Patto del Garda’, “un sogno che è nato nella mia mente per ragioni di servizio con i territori che insistono sul lago di Garda”, ha spiegato ancora Pennisi, “e che corrispondono ad alcune Procure distrettuali del Settentrione, in particolare Brescia, Venezia, Trento e Bologna. Quest’ultima, seppur geograficamente distante dal Garda, è molto vicina dal punto di vista criminale. Un macro territorio dove la presenza della criminalità mafiosa, soprattutto di matrice ‘ndranghetista e siciliana, è prepotente e virulenta. Ho pertanto sempre pensato che tutti gli uffici del territorio, attraverso lo stimolo della Procura Nazionale Antimafia, fossero collegati per fare fronte comune contro le organizzazioni criminali. Ho sempre auspicato, inoltre, che a questo progetto si aggiungessero anche le forze vive della società, rappresentate dall’imprenditoria, dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni: se tutto questo si potesse verificare, forse un giorno potremo pensare quantomeno di non essere soccombenti sotto i colpi del crimine organizzato”.

La giornata di lavori è stata aperta dal presidente di Apindustria Confapi Brescia Pierluigi Cordua il quale ha ribadito come “solo nel solco della legalità esista concorrenza libera, strategica e innovativa”.
Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio di Brescia, patrocinatrice e partner dell’evento, ha sottolineato quanto il tema affrontato sia rilevante: “Da dati emersi nel corso delle riflessioni di questi giorni, il 75% dei ricavi da attività illecite viene reinvestito in circuiti economici legali. Per contrastare questo fenomeno la Camera di Commercio di Brescia contribuisce con numerosi strumenti a sostegno delle imprese, dalla messa a disposizione di finanze agli Sportelli della Legalità Riemergo, centri di ascolto per gli imprenditori.

Apindustria Confapi Brescia e il Comando provinciale dei Carabinieri hanno avviato una specifica collaborazione le cui aree d’intervento riguarderanno l’organizzazione di conferenze, convegni e seminari in materia di tutela del patrimonio informativo aziendale, al fine di prevenire illecite forme di utilizzo dei dati; economia circolare e gestione dei rifiuti, con l’obiettivo di prevenire illeciti nel settore del ciclo dei rifiuti e delle attività ad esso connesse; analisi dei rischi e delle misure per la prevenzione di infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale. Inoltre, verranno avviati studi e ricerche sulle tematiche di interesse comune per l’approfondimento di profili tecnici e funzionali.
Il Comando provinciale Carabinieri di Brescia garantirà la partecipazione di propri qualificati rappresentanti alle iniziative di formazione e informazione, con l’interessamento anche dei diversi assetti specialistici presenti in provincia dei Reparti Speciali e del Reparto Operativo, proprio per quanto concerne l’analisi dei rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia.

“Anche il commercialista, figura centrale nel sistema delle imprese bresciane, esprime il proprio sostegno ad iniziative informative e volte al contrasto di infiltrazioni criminali nell’economia legale”, ha affermato il presidente dell’Ordine di Brescia, Michele De Tavonatti. “Auspico, pertanto, che proprio a partire da questo convegno si sviluppi un percorso che porti alla realizzazione di successivi momenti di riflessione, rivolti anche al mondo delle professioni al fine di aiutare la costituzione di una visione soggettiva del problema, che contribuisca a far scaturire numeri maggiori di segnalazioni”.

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