Imprese rosa, a Brescia il Covid ha colpito quelle guidate da under 35

Lo evidenzia il report sulle imprese femminili nell'anno della pandemia, elaborato dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia.

(red.) Le imprese guidate da donne nel Bresciano a fine 2020 sono 23.867 in calo dello 0,18% sul 2019. Calo piuttosto contenuto ma che mostra come la pandemia abbia rallentato il dinamismo che ha caratterizzato l’imprenditoria femminile negli ultimi anni. Lo riporta il Report sulle Imprese femminili nell’anno della pandemia, elaborato dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia (su dati Registro Imprese – Infocamere).
Negli ultimi cinque anni, le imprese rosa hanno seguito un trend leggermente crescente segnando un aumento rispetto al 2016 dello 0,3%, nello stesso periodo l’imprenditoria maschile è diminuita del 2,0%.
L’impatto dell’emergenza sanitaria si è rivelato più intenso per le giovani imprenditrici. Le aziende guidate da donne under 35, infatti, sono diminuite nell’ultimo anno del 5,5% per effetto della chiusura di 168 imprese attive per lo più nelle attività di alloggio e ristorazione e nei servizi, settori che sono stati più esposti alle misure di contenimento adottate dall’esecutivo per contenere il virus.

Imprese femminili Brescia

Commercio, turismo, servizi alla persona sono lo zoccolo duro del fare impresa al femminile nel bresciano – si legge nel Report – in questi tre settori si concentra, infatti, quasi il 50% delle imprese rosa.
Il commercio ha chiuso il 2020 con un calo dell’1,4%. Settore questo in cui la presenza femminile è importante sia per la numerosità, contando ben 5.660 imprese rosa (ben il 23,7% delle imprese femminili) sia per il tasso di femminilizzazione dato che circa 23 esercizi commerciali su 100 sono gestiti da donne.
I servizi turistici sono diminuiti dell’1,9% (comparto nel quale le donne operano nella ristorazione, prediligendo la gestione dei bar) segmento quest’ultimo caratterizzato da una connotazione femminile particolarmente forte pari ad tre imprese su dieci.
Restano stabili i sevizi alla persona (si tratta di un aggregato che comprende le attività tipicamente femminili, quali l’attività di parrucchiera e estetista, di lavanderia e anche i servizi di wellness).

Imprese femminili Brescia

La crisi non ferma però la crescita di altri settori quali: le attività professionali (+60, con una variazione del 5,2%), le attività immobiliari (+51, +2,9%)e il noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+37, +3,9%).
Le difficoltà delle imprese femminili, in particolare della fascia più giovane, sono avvertite anche a livello regionale e nazionale con intensità diverse. Dal confronto emerge che la flessione delle imprese femminili under 35 della provincia di Brescia (-5,5%) è stata un po’ più marcata di quella lombarda (-3,2%) e di quella nazionale (-4,45%).

Imprese femminili Brescia

Che la pandemia abbia avuto delle importanti ricadute oltre i confini nazionali si evince dal sondaggio effettuato da Eurochambres Women Network – il coordinamento permanente presso l’associazione delle Camere di commercio europee dedicato all’imprenditoria femminile – (sondaggio al quale ha contribuito anche Unioncamere con il supporto della rete dei Comitati per l’imprenditorialità femminile delle Camere di commercio) realizzato in 20 Paesi del Vecchio Continente su un campione di 500 imprenditrici europee. Dal sondaggio è emerso che per la metà del campione la pandemia ha avuto un impatto da forte a pesante sull’equilibrio vita/lavoro. Le donne, inoltre, si sentono impreparate al digitale e per questo vorrebbero poter accrescere le proprie competenze.
Oltre il 70% delle imprese del campione non aveva alcuna presenza online per la vendita di prodotti o servizi prima dell’emergenza sanitaria e il 46% si è affacciato alla “rete” proprio a causa della pandemia. Sette imprenditrici su 10 segnalano peraltro che l’emergenza ha avuto un forte impatto sulla gestione ordinaria della propria attività ma non ha inciso particolarmente sull’accesso al credito, che continua a rimanere un problema importante per le donne di impresa.

Imprese femminili Brescia

Quello che è cambiato (e sta cambiando) veramente, secondo le imprenditrici, è il modello di business, che due terzi delle imprenditrici dichiara di aver adattato alle nuove esigenze, o trasferendo online i propri affari (l’ha fatto un quarto del campione), o riorganizzando i canali di vendita (19%), oppure puntando su nuovi prodotti e servizi (20%), o ancora cercando di acquisire nuovi clienti (13%).
La stragrande maggioranza si è trovata impreparata di fronte a questa evoluzione, dichiarando esplicitamente di aver intrapreso questa trasformazione con poca (52%) o addirittura nessuna (25%) competenza specifica. Cosa che ha fatto rilevare a gran voce alle imprenditrici (la segnala il 75% delle risposte) la necessità di una ulteriore formazione sulle nuove tecnologie.
Per i due terzi delle donne di impresa, l’epidemia ha determinato un cambiamento anche di visione del fare affari. Un cambiamento che non sarà temporaneo, sostengono quasi 9 imprenditrici su 10, ma che è destinato a portare alcuni mutamenti (66%) o addirittura a modificare integralmente la propria visione di business (22%).
Circa il 60% delle donne infine ha beneficiato delle misure di supporto messe a disposizione dai Governi europei, ritenute più o meno adeguate però solo nel 37% dei casi.

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