Estetica e benessere: “Apertura anche in zona rossa contro l’abusivismo”

(red.) “Sembra di essere sulle montagne russe: due settimane su, a lavorare come matti, e tre giù, con le serrande abbassate. Nel periodo delle festività i tempi di salita e discesa si sono persino accorciati: due giorni al lavoro, altre tre chiusi. È così che si sentono le estetiste bresciane e, più in generale, tutte le colleghe in Italia”. A interpretare la situazione è Mara Gheda, portavoce di mestiere del settore estetica e benessere per la Cna di Brescia e titolare di un esercizio in città. “Per noi questo è il quarto lockdown, è una situazione devastante – dice -: il lavoro è bloccato completamente, anche mantenere un contatto con i clienti è diventato difficile con tutti questi stop. Ci siamo chiesti la motivazione vera delle nostre chiusure, ma non abbiamo ricevuto risposte. Non voglio credere che sia perché siamo poco utili, anzi, i nostri clienti ci stanno vicino, ci cercano e ci supportano, sappiamo che appena possibile torneranno. Forse è perché siamo a stretto contatto con la persona, ma vale per tante altre professioni e situazioni, anche noi abbiamo investito tanto in sicurezza e prevenzione”.

Mara Gheda non vuole però essere del tutto pessimista: in fondo al tunnel delle difficoltà intravede la breccia aperta dal vaccino: “Entreremo in una fase di allentamento delle chiusure e si va verso la primavera, dobbiamo resistere. Certo, centri in difficoltà ce ne sono molti anche a Brescia, soprattutto quelli del benessere, che hanno spese altissime di gestione e di personale. Noi siamo per la maggior parte piccoli, stringendo i denti e con la forza di volontà vogliamo farcela”.

La Confederazione dell’artigianato sta facendo pressione perché il settore possa riaprire al più presto, puntando soprattutto il dito contro la piaga dell’abusivismo, in continua espansione. “Oltre a mettere a repentaglio la salute dei clienti e vanificare lo sforzo di contenere il contagio – spiega la presidente di Cna Brescia Eleonora Rigotti -, getta discredito sulle imprese che operano nel rispetto della legalità. Anche per questo vanno evitate le chiusure. Questi professionisti dimostrano di operare nel rispetto delle norme e dei protocolli di sicurezza e sono disponibili a confrontarsi per individuare le soluzioni più efficaci. Così come è stato fatto per i saloni di acconciatura, è il momento di riaprire i centri estetici anche in zona rossa. Auspichiamo che le attività dell’estetica vengano ricomprese nella lista dell’Allegato 24, dando nuovamente fiducia a chi ha come obiettivo la sicurezza del cliente e non il guadagno in nero con un’attività irregolare”.

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