Il gruppo Gabeca ringrazia Grandi Riso

La società di Calcinato sta puntando sempre di più sull'agroalimentare. Ceduta l'acqua Paradiso, ma mantenuta la fonte.

grandi-riso(red.) Il 2014 ha superato perfino le previsioni per il Gruppo Gabeca di Calcinato. E a trainare la crescita – oltre che l’occupazione – è stato nuovamente il settore agroalimentare, con la controllata Grandi Riso, a cui sono affidate anche le prospettive di un netto balzo in avanti per il 2015.
Il bilancio 2014, si legge in una nota del gruppo, è stato chiuso con un valore della produzione di 43,4 milioni e un Ebitda di 3,8 milioni (8,8 per cento su Ricavi). Un aumento significativo rispetto al 2013 (più 4,5 per cento in valore assoluto), quando ci si era fermati a 38,9 milioni (scorporata un’azione straordinaria di vendita immobiliare) con un Ebitda di 3,2 (8 per cento su Ricavi). Ma significativo è anche il fatto che il fatturato abbia superato di 900mila euro le previsioni presentate a ottobre dello scorso anno alla stampa (42,5 milioni). E per il 2015 ci si attendono numeri ancora più importanti: 46,9 milioni di fatturato e Ebitda di 4,5 milioni, il 9,6 per cento.
“La principale soddisfazione”, spiega l’amministratore delegato Fabrizio Scuri, “è che, in un contesto economico non facile, riusciamo a migliorare anno su anno, raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo fissati nel primo piano definito nel 2013. Il Cda ha preso decisioni importanti e i frutti si vedono. E’ da poco iniziato il processo di definizione del Piano 2016-2018, in cui dovremo crescere nei ricavi, nell’Ebitda e nella presenza sul mercato nazionale e internazionale. Confido”, chiosa, “di presentarlo già all’inizio del 2016”.
Interessante è, inoltre, osservare la torta della ripartizione dei fatturati del Gruppo fondato da Marcello Gabana e, dalla sua scomparsa, guidato dalla moglie Daniela Grandi con Scuri e il consiglio della capogruppo, di cui fanno parte anche Claudia e Giulia Gabana. Dai dati, infatti, emerge chiaramente che il gruppo sta puntando sempre più sul settore agroalimentare, che nel 2013 valeva 20 milioni di euro e nel 2014 è salito a 24,9 milioni (percentuale di crescita: 24,5 per cento). Quest’anno la cifra dovrebbe arrivare fino a 28,2 milioni (più 13,2 per cento) e il motore di questa crescita sarà ancora, come accennato, Grandi Riso: quarto produttore italiano di riso con sede a Codigoro, in provincia di Ferrara.
“La nostra attività”, spiega il presidente Daniela Grandi, “si inserisce nella filiera di produzione del riso tradizionale attiva nella zona del basso ferrarese: rappresentiamo di fatto il marchio commerciale e distributivo della produzione risicola del territorio. Da generazioni la mia famiglia è impegnata nella produzione e commercializzazione di riso italiano”.
Un contributo significativo ai conti del gruppo lo sta dando anche la Silos e magazzini del Tirreno Spa (attività di carico-scarico navi e stoccaggio di cereali nel porto di Livorno), che quest’anno – nel mese di aprile – ha attirato l’attenzione dei media anche nazionali per l’acquisto di una maxigru semovente tedesca Gottwald Hmk260 da 80 tonnellate, con una benna di 20 metri cubi. L’acqua Paradiso infine – nonostante la difficoltà del settore a produrre margini – continuerà le attività grazie all’accordo con il gruppo emiliano Unibread, guidato da Armando Tedesco, che si occuperà della gestione dell’impianto di Pocenia (rimangono comunque al Gruppo la proprietà di fonte e immobili).
Con questa premessa – passando agli altri settori – rimangono sostanzialmente stabili l’immobiliare (2,8 milioni nel 2013; 3,3 milioni nel 2014; 3,3 milioni di previsione nel 2015) e l’ambientale (15,1 milioni nel 2013; 15,1 nel 2014; 15,4 milioni di previsione nel 2015), di cui fan parte la Gedit di Montichiari (gestore dell’impianto di smaltimento di Montichiari che opera su terreni di proprietà del gruppo) e la Gelab (società di analisi su cui il gruppo sta investendo ancora).
Il quadro positivo sul fronte economico si accompagna a una solidità patrimoniale (complessivamente le società del gruppo possiedono immobili per un valore contabile di 51,8 milioni e un valore di mercato ben più consistente) e a un forte miglioramento della situazione finanziaria: i debiti verso le banche, infatti, sono passati da 16,3 milioni del 2013 a 13,9 milioni del 2014, con un miglioramento del 14 per cento, mentre le disponibilità liquide sono cresciute da 5,3 a 8,2 milioni (più 54 per cento). Il tutto grazie anche a un’operazione continua di revisione della spesa, che ha fatto crescere la percentuale dell’Ebitda senza, peraltro, incidere minimamente sui livelli occupazionali.
Attualmente il Gruppo Gabeca conta 128 dipendenti (i due terzi nell’agroalimentare, tutti in Italia), con una crescita di 8 posti rispetto allo scorso anno. Tra questi anche figure professionali come i due italiani neolaureati in Economia e commercio all’Università Statale di Brescia che si occuperanno di product management e business developement. Complessivamente le aziende del gruppo generano un indotto di circa 600 posti di lavoro, tutti in Italia.

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