Albero della Vita “sia albero di speranza”

Gli industriali bresciani di Orgoglio Brescia, che hanno realizzato il manufatto in tempi record, hanno presentato l'iniziativa.

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    albero della vita ossatura(red.) Si è tenuta venerdì 10 aprile, al Piccolo Teatro di via Rovello a Milano, la presentazione dei contenuti e dei protagonisti dell’Albero della Vita, opera realizzata dal Consorzio “Orgoglio Brescia”, nato all’interno di Associazione Industriale Bresciana con le sponsorizzazioni di Coldiretti e Pirelli, il cui concept è stato sviluppato da Marco Balich. Un incontro voluto per raccontare la storia dell’opera simbolo di Padiglione Italia.
    Marco Bonometti, presidente di Aib, ha riassunto l’impegno portato avanti dal consorzio spiegando che l’Albero della vita ha visto il lavoro congiuntom di 250 tecnici che hanno fatto incontrare tra loro culture diverse: quella di chi ha progettato l’albero, quella della manifattura e quella del’agricoltura. Ai tecnici delle aziende consorziate sono stati necessari 150 giorni di lavoro non stop, utilizzando 210 tonnellate di acciaio, 90 tonnellate di legno di larice, 50 tonnellate di bulloni e minuterie, 25 chilometri di cavi. Costo dell’opera tre milioni di euro.
    Bonometti ha, poi, ringraziato pubblicamente tutte le aziende che hanno partecipato al consorzio, citandole una ad una: Albertani Corporates, Alpiah, Atb Riva Calzoni, Caldera General Impianti, Corbat, Duferdofin-Nucor, El-Gen, Fasternet Soluzioni di Networking, Feralpi Siderurgica, Fratelli Moncini,Ormis, Palazzoli, Porfido Fratelli Pedretti, Si.Al, Wood Beton, Cittadini, Metal Camuna, Italmeshl e – naturalmente -Associazione Industriale Bresciana.
    Dal presidente di Aib anche un ringraziamento agli sponsors di primo livello (Rubinetterie Bresciane e Takeda), e agli altri sponsor (Commerciale siderurgica bresciana, Renner Italia, VGV, Mapei, Fila Industria Chimica, Aqm e Consorzio produttori marmo Botticino classico).
    “Alle sfide impossibili”, ha ricordato il Presidente di AIB, “abbiamo dimostrato che si risponde con la capacità di reagire e la forza di volontà, senza perdersi d’animo. La stessa volontà che ha avuto Diana Bracco quando ha lanciato questa sfida, e la stessa determinazione con cui Giancarlo Turati ha saputo seguire la realizzazione dell’opera, curata in prima persona dal Presidente del Consorzio d’Imprese Paolo Franceschetti”.
    “Abbiamo dimostrato insomma”, ha aggiunto il numero uno di Omr, “che è possibile anche in Italia, quando si agisce all’insegna della massima trasparenza, ottenere risultati eccellenti in tempi ristretti. Siamo riusciti a muoverci come sistema. Il mondo dell’industria e dell’agricoltura hanno condiviso lo stesso obbiettivo. Un grazie quindi anche a Coldiretti che ha creduto da subito all’Albero della Vita”.
    Da Marco Bonometti, il cui intervento è stato applauditissimo, in apertura un messaggio di fiducia: “Albero della Vita – ha detto – ma anche albero della speranza, della ritrovata fiducia e dell’entusiasmo, della gioia di vivere, soprattutto per i giovani, nostro asset strategico fondamentale, che tuttavia guardano con inquietudine al loro futuro, poiché troppe incertezze gravano sui loro orizzonti. Giovani senza i quali, però, nessun futuro di sviluppo è possibile ed ai quali vorrei trasmettere soprattutto due concetti: l’importanza dell’etica, anche negli affari e il rifiuto del declino” .

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