Bonometti: «Sindacato ostacola rilancio Italia»

Il leader degli industriali bresciani nel suo intervento all'assemblea di Aib. Squinzi: «Solo grazie all'Ue usciremo dalla recessione».

(red.) Il prefetto di Brescia Narcisa Brassesco pace, ha aperto l’assemblea pubblica di Aib alla Palazzoli. Il premier Matteo Renzi, seduto in prima fila, ha ascoltato gli interventi del presidente di Aib, Marco Bonometti, titolare della Omr di Rezzato, tra le aziende che il premier ha in programma di visitare nella sua giornata bresciana e del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.
«Siamo pronti- ha detto il numero uno degli industriali bresciani Bonometti- alle sfide della competizione globale, faremo la nostra parte nonostante tutto, ma ci servono fatti, non parole. I siderurgici bresciani temono la situazione di Piombino, facciamo attenzione presidente Renzi. Dobbiamo essere tutti alleati per un’economia di mercato che è la sola a poterci far crescere. Il punto di partenza della ripresa deve essere l’impresa, un bene sociale da difendere. Abbiamo bisogno di segni di discontinuità, anche Confindustria è cambiata e diciamo grazie a Squinzi per aver accelerato il cambiamento».
«Questo sindacato oggi è un ostacolo sulla strada del rilancio dell’Italia» ha attaccato Bonometti. «Non può continuare ad essere un sindacato di lotta e di governo, ha governato l’INPS creando disastri sulle pensioni di invalidità, ostacolato la formazione a distanza per non perdere il monopolio. Gli iscritti sono tutti pensionati perché la delega è inserita nella domanda di pensionamento, se così non fosse quanti sarebbero gli iscritti? Devono smettere di essere casta e rinunciare ai privilegi: devono capire che per ripartire dobbiamo dare stipendi, non cassa integrazione. Noi non siamo certo senza peccato, ma vogliamo ricostruire il Paese come nel dopoguerra. A Brescia stiamo cercando di rinnovare il dialogo, ma finora non ci siamo riusciti».
«Nel e con il lavoro si costruisce famiglia e sicurezza, dà fiducia al Paese» ha dichiarato Giorgio Squinzi all’assemblea Aib. «Serve un’industria forte, patrimonio della nazione. Per questo va fatto ripartire il ciclo virtuoso degli investimenti. Tutti abbiamo responsabilità, ma tutti insieme possiamo ripartire. Occorre andare oltre i dogmi dell’autorità: politica monetaria e riforme non bastano, serve sostegno alla domanda. Solo grazie all’Unione Europea usciremo dalla recessione».
Quindi è stata la volta dell’atteso intervento del presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

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