Brescia, «parco auto sempre più datato»

Confartigianato: «Tiene il settore artigiano legato alla filiera auto. Brescia è anche il capoluogo lombardo con più mezzi “alternativi”».

(red.)  Tiene il settore artigiano legato alla filiera auto a Brescia. Tiene anche per via di un parco auto sempre più vecchio che impegna il prezioso supporto di meccanici e officine artigiane che vi mettono le mani sempre più spesso. Perché si cambia auto sempre meno.
«Buona notizia, nella filiera dell’auto
e moto, composta da produzione servizi, fabbricazione carrozzerie, servizi di vendita, manutenzione e riparazione, a Brescia operano 1725 imprese registrate al II° semestre 2014 con una variazione positiva dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo anche perché il parco auto circolante è sempre più datato» – ha precisato Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia e Lombardia.
Secondo gli studi recenti dell’osservatorio di Confartigianato, in un settore dove il 98% delle imprese in Lombardia hanno meno di 20 addetti e la riparazione e manutenzione degli autoveicoli vale, in termini di addetti, oltre un terzo, la stragrande maggioranza delle imprese sono artigiane. A Brescia, su un totale 1994 imprese, 1725 sono artigiane, l’86,5% del totale. Nei dati presentati è stata analizzata la situazione delle imprese artigiane bresciane al II° trimestre 2014: su 1725 imprese artigiane, 923 si occupano di riparazione meccaniche di autoveicoli, 418 di riparazione carrozzerie, 101 di impianti elettrici e alimentazione, 111 di riparazione e sostituzione pneumatici e 126 di autolavaggio.
Tenuta in tutti i comparti dunque, anche se in una lettura più ampia, includendo la variazione sullo stesso trimestre del 2009 i dati rimangono pur sempre negativi. «È in questo periodo che tutto il comparto ha sofferto maggiormente – ha aggiunto il presidente Massetti. In particolare, è il mercato dell’auto che ha segnato un segno particolarmente negativo proprio in concomitanza con questo periodo analizzato. Nel 2013, in Lombardia si sono vendute 232mila auto, ben 227mila in meno, cioè quasi la metà rispetto al 2007 e 17mila in meno (-7%) rispetto al 2012. A Brescia e provincia il -7,9% delle immatricolazioni».
Nonostante questo, Brescia eccelle in una nicchia che nicchia non è più: sempre più si va nella direzione di veicoli ad alimentazioni alternative – con la benzina che costa parecchio e l’aumento dei prodotti di questa gamma, l’assistenza e l’affidabilità che ne hanno ampliato le prospettive. Brescia in testa nella particolare classifica stilata dal centro studi di Confartigianato confermandosi  capoluogo con il maggior numero di autovetture con alimentazioni “alternative”. Prima tra i capoluoghi lombardi. Secondo gli ultimi dati – a tutto il 2013 – l’incidenza autovetture circolanti con alimentazione “alternativa”, cioè con motore gpl, gas metano, bi-fuel, elettriche e ibride rappresenta l’11,5% del totale, circa 13.400 auto su un totale di 116mila.
«Tendenza positiva quella di Brescia verso mercato di ibride e auto meno inquinanti: così come l’offerta, il settore artigiano è sempre più proiettato ad intervenire in futuro su questo tipo di motori, in tecnologia e assistenza specifica» ha concluso il presidente Massetti.

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