Manerbio, la speranza per l’Agfa perla armeno

Martedì c'è stato un vertice fra la proprietà e Hrand Aladjian. Ancora nessun accordo sul prezzo. Gli investitori però hanno intenzione di salvare i posti di lavoro.

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(red.) Nulla di fatto, almeno per ora. Martedì 27 maggio ha avuto luogo il primo incontro tra l’imprenditore belga di origini armene Hrand Aladjian ed i vertici di Agfa avrebbe dovuto fare chiarezza sulle diverse valutazioni economiche avanzate per il sito produttivo di Manerbio. le parti si sono chiarite sui criteri di valutazione adottati, ma non sono state fatte proposte di nessun tipo.
La Polis di Offlaga è un’azienda nata nel ’95 e da allora è in continua espansione che produce laminati plastici ed esporta il 95% delle proprie produzioni, proprio per questa ragione in questi anni ha risentito molto meno di altre realtà della crisi. Un’azienda in espansione e che ha bisogno di nuovi spazi e il sito dell’Agfa potrebbe essere un’opzione coerente.
Il piano presentato da Hrand Aladjian prevede l’acquisto del sito produttivo e l’assunzione in una prima fase di dieci-dodici lavoratori. Inunaseconda fase, il riassorbimento degli altri operai. Se l’operazione andasse in porto per loro sarebbe una vera manna dal cielo.  Ma nell’operazione è emerso un ostacolo non indifferente: la stima che i belgi avrebbero fatto dello stabilimento manerbiese e molto ridimensionata nei confronti di quella fatta dalla stessa Agfa. «È troppo onerosa – aveva detto Aladjian – e fuori dalla realtà. Sarebbe andata bene qualche anno fa, ma non oggi».
L’incontro diimartedì quindi non è servito a trovare un accordo sul prezzo, ma fare chiarezza sul metodo di valutazione adottato per la stima dell’immobile. Ma i tempi sono stretti.«Non possiamo aspettare  a lungo», aveva detto l’imprenditore armeno,«dobbiamo trovare una soluzione entro l’estate ». Ma al momento non sono fissati nuovi incontri. Non resta che incrociare le dita e aspettare.

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