Industria, la produzione “tiene” in aprile

L’attività del settore manifatturiero bresciano segna un nuovo, sebbene modesto, incremento congiunturale dall'inizio dell'anno.

(red.) Ad aprile, rileva il Centro studi di Associazione industriale bresciana, l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha registrato un nuovo, sebbene modesto, incremento congiunturale, sulla scia della positiva dinamica congiunturale sperimentata nel primo trimestre dell’anno.
«Tale aspetto-si legge nel report di Aib, effettuato su un panel di 250 imprese associate-  appare ancora più confortante alla luce dei minori giorni lavorativi che hanno caratterizzato il mese di aprile rispetto al precedente. Inoltre, le condizioni operative segnalate dal campione confermerebbero il relativo dinamismo della domanda interna, a fronte di una battuta d’arresto da parte di quella estera».
Nel dettaglio, la produzione è risultata in aumento per 30 operatori su cento, con un saldo positivo del 7% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; il livello dell’attività è giudicato ancora inferiore rispetto al potenziale dal 23% del campione. L’evoluzione del settore industriale bresciano appare nel complesso allineata al contesto nazionale: l’indice Pmi manifatturiero italiano si è infatti attestato in aprile al di sopra del valore soglia fra espansione e contrazione per la decima rilevazione mensile consecutiva.La produzione è aumentata nei settori: agroalimentare e caseario, carta e stampa, legno e mobili in legno, meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto, tessile; è rimasta sostanzialmente invariata per gli operatori attivi nel calzaturiero, chimico, gomma e plastica, materiali da costruzione ed estrattive; è invece diminuita nell’abbigliamento, maglie e calze, metallurgico e siderurgico.Per quanto riguarda la suddivisione del campione per classe dimensionale, l’attività produttiva è cresciuta per le imprese grandi (200-249 addetti) e maggiori (oltre 500); nelle altre non si segnalano significative variazioni.L’utilizzo degli impianti riflette tutto sommato l’evoluzione dell’attività produttiva, con il 23% di operatori che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato ancora basso dal 39% del campione.
Le vendite sul mercato nazionale hanno evidenziato un lieve incremento, con un saldo positivo del 6% tra operatori che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi comunitari ed extracomunitari mostrano invece saldi negativi rispettivamente del 7% e del 10%.Le prospettive a breve termine sono moderatamente ottimistiche e propendono per un nuovo aumento dei livelli produttivi, nonostante la fase di estrema incertezza e fragilità che ancora caratterizza lo scenario macroeconomico internazionale. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è positivo (+16%). Le attese sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per il 22% degli operatori e in contrazione per il 10%. Gli ordini dal mercato interno sono in rialzo per il 24% delle aziende, con un saldo positivo del 10% tra coloro che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE evidenziano saldo attivi rispettivamente del 13% e del 15%.

 

 

 

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