“Quattro punti per fare business in montagna”

Andrea Crescini, presidente di Gal, consorzio montano dell'Alto Garda e della Valsabbia, ha incontrato il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato.

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(red.) Fare impresa in montagna? Si può. E se il Governo presterà ascolto alle richieste dei territori questo potrà diventare un settore strategico nello sviluppo del Paese e nella prossima programmazione comunitaria (2014-2020). Sono quattro i punti centrali che il presidente del GAL GardaValsabbia, Andrea Crescini, ha indicato al Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, come assi strategici.
Il primo: abbassare l’aliquota IVA alle Pubbliche Amministrazioni montane così che possano destinare le risorse risparmiate equivalenti alla riduzione della tassa comunale (Imu) sulle attività produttive. Secondo: contenere o addirittura azzerare le spese notarili per la cessione di proprietà immobiliari in ambito montano (ad eccezione di quelle a destinazione esclusivamente abitativa) così da favorire il recupero di territori oggi abbandonati. Terzo punto, che si ricollega strettamente al precedente: introdurre agevolazioni normative per rendere disponibili i terreni abbandonati o incolti per iniziative di start-up d’impresa giovanile. Il quarto: destinare una quota parte dell’energia prodotta dalle nuove centrali idroelettriche alle Pmi montane guidate da under 35, per assicurare un approvvigionamento energetico “pulito” e a costi agevolati.
L’incontro è avvenuto mercoledì 22 gennaio, in occasione del Convegno Nazionale che si è svolto a Belluno promosso da Confartigianato e dedicato a “Montagna territorio strategico per le PMI”. Il Presidente Crescini, è intervenuto nella sezione destinata alle “buone pratiche”, portando l’esperienza del GAL GardaValsabbia e, più in generale, dei GAL Lombardi. “In montagna non è facile fare impresa. Gli svantaggi naturali e orografici si sommano a quelli normativi e talvolta anche fiscali”, spiega Andrea Crescini.
“La nostra proposta fornisce all’esecutivo un quadro chiaro di misure semplici, immediatamente attuabili, capaci di ridare ossigeno e risorse alle intelligenze imprenditoriali diffuse nei territori montani. Questo permetterebbe di mettere in moto potenzialità inespresse, opportunità innovative, esperienze di eccellenza. Il nostro territorio ne è un esempio. Come GAL, perfetto esempio di sinergia pubblico-privato, ci stiamo muovendo da tempo nella promozione dell’economia di montagna, in particolare della green economy”.
“Sono lieto di aver potuto portare il nostro contributo direttamente al Ministro“, conclude Crescini, “e mi auguro seguano a breve altre audizioni per innescare un processo virtuoso di crescita e favorire la creazione di nuove reti di impresa nei settori più strategicamente legati alle risorse locali”. Le imprese ‘montane’ forniscono un importante contributo alla bilancia commerciale: da queste aree proviene il 19% dei prodotti venduti all’estero, per un valore di 69,2 miliardi. Nella classifica delle regioni che vedono la maggiore incidenza di imprese artigiane sul totale delle imprese localizzate in comuni montani spicca al primo posto la Lombardia (33,5% del totale delle imprese), seguita da Piemonte (32%), Liguria (31,2%) e Veneto (30,9%)”.

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