“Luigi Lucchini un maestro dell’industria”

Il numero uno di Aib, Marco Bonometti, sulla scomparsa del cavaliere bresciano: "Punto di riferimento indiscusso in anni di relazioni industriali difficili e confuse".

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(red.) L’industria italiana e quella bresciana con la scomparsa di Luigi Lucchini perdono un grande protagonista e un maestro”. Marco Bonometti, presidente di Aib, ha commentato così la notizia della morte del Cavaliere del Lavoro Luigi Lucchini, che dal 1978 al 1983 è stato al vertice di Associazione Industriale Bresciana “in cui si è convintamente impegnato”, ha aggiunto Bonometti, “per il consolidamento dei valori e dei contenuti dello spirito confindustriale e per la difesa delle imprese”.
“Il Cavalier Lucchini”, ha aggiunto il numero uno di Aib, “è stato per gli imprenditori bresciani un punto di riferimento indiscusso in anni di relazioni industriali difficili e confuse, durante i quali ha contribuito, con rigore e determinazione, a delineare regole e comportamenti che hanno valore ancor oggi. La storia personale e imprenditoriale di Luigi Lucchini”, ha concluso, “rimarranno, per l’impegno ed il rigore espressi, un esempio per le giovani generazioni di imprenditori e cittadini, dimostrando che, pur partendo da umili origini e da un piccolo paese come Casto, è possibile arrivare alla Presidenza di Confindustria ed ai vertici di grandi istituzioni economiche”.

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