Leali, ancora nessun accordo con Fiom

Variabilità del salario. Il piano di rilancio dell'azienda non mette d’ accordo Leali Steel (gruppo Klesch) e Fiom Cgil. L’intera operazione potrebbe essere a rischio.

(red.) Nonostante le dichiarazioni d’intenti delle due parti, dopo l’incontro di lunedì 3 giugno fra Fiom Cgil e Leali Steel, i 64 lavoratori del sito Leali di Roè Volciano potrebbero, secondo l’amministratore delegato Luca Villa, essere esclusi dal piano di rilancio proposto dalla multinazionale con sede in Svizzera.
Il gruppo Klesch sarebbe disposto ad includere nel progetto di rilancio della Leali tutti i lavoratori bresciani, a condizione che questi accettino una revisione della struttura salariale vigente. Per far fronte alle assunzioni, infatti, l’azienda chiede che una quota del premio di 8mila euro annualmente distribuito ai dipendenti della Leali venga vincolata al raggiungimento di alcuni parametri aziendali come, ad esempio, il fatturato.
Nel caso in cui il gruppo Klesch ritiri l’offerta, gli effetti sui lavoratori, 193 dipendenti nel bresciano, saranno devastanti.  Il sindacalista Cgil Francesco Mazzacani, da parte sua, assicura alla stampa che Cgil porterà a termine il mandato ricevuto dai lavoratori, e che sarebbe disposta a mediare sulla variabilità del salario proposta dall’azienda che, però, non sembrerebbe aperta alla trattativa. Fim Cisl e Uilm Uil sarebbero disposti a sottoscrivere la proposta del gruppo.  Nel frattempo, le parti si dovranno incontrare a Roma la settimana prossima per sottoscrivere l’accordo sulla cassa integrazione straordinaria.

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