Pagamenti alle imprese, Brescia è una ‘lumaca’

Secondo il sondaggio Web dell'Osservatorio Confartigianato Lombardia, i Comuni sono i peggiori pagatori: la media è di 131 giorni contro i 118 in regione.

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(p.f.) Brescia è sopra la media lombarda per tempi di pagamento alle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni. E’ quanto emerge dal Sondaggio Web messo a punto dall’Osservatorio Confartigianato Lombardia, che ha visto il coinvolgimento di circa 4000 imprenditori bresciani associati a Confartigianato Imprese Unione di Brescia, attivi fra le 14.000 imprese associate bresciane.
I 293 rispondenti al questionario online, inviato il 27 marzo, indicano in media 125 giorni per ricevere pagamenti dalla pubblica amministrazione, contro i 123 giorni della media regionale. Sono i Comuni i peggiori pagatori, con 131 giorni di media contro i 118 in Lombardia. Seguono gli altri enti, con 117 giorni (151 media lombarda), mentre va meglio con le Asl che impiegano ‘solo’ 106 giorni per pagare le fatture, contro la media lombarda di 121.
E’ il settore delle costruzioni, a Brescia come in regione, ad essere più colpita dai ritardi della pubblica amministrazione, che impiega in media 151 giorni per pagare le imprese del settore (136 il dato lombardo). Se la cavano meglio i servizi all’impresa, con 96 giorni contro i 114 della media regionale. Tra le imprese che hanno partecipato al questionario online, più di 9 su 10 non hanno riscontrato miglioramenti nei tempi di pagamento nei mesi successivi all’applicazione della direttiva Ue, entrata invigore il 1° gennaio 2013, per contrastare il continuo allungamento dei tempi di pagamento.
“Non solo non ci sono miglioramenti”, ha commentato il presidente Eugenio Massetti, “ma assistiamo ad un continuo peggioramento dei tempi di pagamento”. Da parte sua, Confartigianato chiede da tempo la possibilità di compensare debiti e crediti. “Ora lanciamo una provocazione”, ha aggiunto Massetti, “non vogliamo fare del terrorismo, chiedendo agli iscritti di non pagare le tasse. Ma se a fine giugno dalle pubbliche amministrazioni non arriverà un segnale serio di voler ridurre i tempi di pagamento, faremo un’azione che stiamo studiando a livello nazionale: la compensazione secca di debiti e crediti,  ovvero ci compenseremo quello che dobbiamo allo Stato. E se lo faranno milioni di imprese contemporaneamente, vogliamo vedere che reazione avrà lo Stato”.

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