Industria, a Brescia lieve flessione in febbraio

Secondo l'indagine mensile di Aib, le imprese brescian ehanno subito un lieve contrazione nella produzione. In lieve cresciata anche l'export.

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(red.) L’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha registrato in febbraio una lieve contrazione, che segue il recupero sperimentato a gennaio; nel dettaglio, la produzione è risultata in diminuzione per trentuno operatori su cento, con un saldo negativo del 6% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; il livello dell’attività produttiva è giudicato inferiore rispetto al potenziale dal 44% del campione. Il contesto operativo in cui operano le aziende della provincia rimane particolarmente depresso, come conferma l’indice PMI manifatturiero italiano, a febbraio ai minimi nelle ultime tre rilevazioni e stabilmente in area recessiva da diciannove mesi consecutivi.
Come riferisce l’indagine congiunturale mensile del Centro Studi di Aibe (Associaizone industriale bresciana), la dinamica congiunturale è risultata in contrazione per le imprese dei comparti: abbigliamento, agroalimentare e caseario, calzaturiero, chimico, gomma e plastica, legno e mobili in legno, tessile; è rimasta pressoché invariata per gli operatori attivi nel maglie e calze, materiali da costruzione ed estrattive, metallurgico e siderurgico, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto; è invece aumentata nel carta e stampa e nella meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche.
Contrazioni si registrano nella produzione per le imprese micro, piccole e medio-piccole, mentre è in forte aumento per quelle medio-grandi e maggiori.
L’utilizzo degli impianti riflette nel complesso l’evoluzione dell’attività produttiva, con una quota del 33% di operatori che dichiara di averlo diminuito. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato ancora basso dal 49% del campione.
Le vendite sul mercato nazionale hanno sperimentato una flessione, con un saldo negativo del 12% tra operatori che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE sono rimaste sostanzialmente invariate, mentre quelle verso i Paesi extra UE si caratterizzano per un modesto incremento.
Le prospettive a breve termine propendono per un’ulteriore, sebbene modesta, contrazione delle condizioni operative complessive: con riferimento alla produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è poco inferiore di zero (-5%). Le previsioni sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per il 15% delle imprese e in contrazione per il 23%. Le aspettative sulla forza lavoro evidenziano un incremento per il 9% e una flessione per il 19%. Gli ordini dal mercato interno sono attesi in ribasso dal 26% delle aziende, con un saldo negativo del 18% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE presentano saldi negativi più contenuti, rispettivamente del 10% e del 4%.

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