Brescia, ristrutturare: il futuro dell’edilizia

Il 2012 è stato l’annus horribilis del comparto: a Brescia perse 502 imprese. Grazie alle agevolazioni ricostruire costa la metà e questo è il momento per farlo.

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(red.) In provincia di Brescia quasi il 70% degli edifici è stato costruito prima del 1977 e, in molti casi, non rispetta i minimi standard di risparmio e di efficienza energetica. Si tratta di un patrimonio immobiliare vastissimo, sul quale, prima o poi, bisognerà intervenire con opere di ristrutturazione. Ѐ questo l’assioma dal quale si intende partire per “ri-costruire” il futuro del comparto dell’edilizia. Un settore estremamente variegato e che, nella nostra provincia, conta ben 15mila aziende.
Come ha spiegato il presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti, fresco eletto anche alla guida di Confartigianato Lombardia, per le imprese che operano nel settore dell’edilizia il 2012 è stato durissimo, il più difficile dall’inizio della crisi. Infatti, lo scorso anno il settore ha registrato la caduta più pesante con un calo del numero di imprese del 3,2% (502). Basta un solo dato a spiegare questa debacle: nel quinquennio 2008-2012 abbiamo assistito ad una riduzione degli investimenti nelle costruzioni del 47%, del 39%  la riduzione degli investimenti in opere pubbliche.
Ovviamente anche la ricaduta sull’occupazione è stata drammatica: dall’inizio della crisi in Italia sono state chiuse 40mila aziende, indotto compreso, con 360mila posti di lavoro persi. Molte piccole e piccolissime imprese edili e artigiane sono state costrette a chiudere i battenti, mettendo a rischio la crescita di tutta un’economia tradizionalmente incentrata sul settore delle costruzioni.
Tuttavia le opportunità di rilancio non mancano, ma è necessario costruire strategicamente questo processo di ripresa. Come? Puntando sulle ristrutturazioni, che attualmente rappresentano un terzo del mercato del settore. Come ha  Come ha sottolineato Massetti, affiancato dai vice Alfredo Grassi e Giuseppe Vezzoli, e dal vice segretario Marco Metallo, la ripartenza può avvenire solo se si interviene agevolando e riprogettando edifici e quartieri dove la maggior parte degli immobili non rientrano nei canoni di eco-sostenibilità. Da una parte ci sono i privati, che non devono sottovalutare la grande occasione offerta dalla detrazione fiscale attivata da qui fino all’inizio dell’estate. Ma anche la politica è chiamata a fare la sua parte. Infatti, ci sono molti Comuni che  hanno un tesoretto e non lo possono toccare, e questa è una cosa assurda. Bisogna rivedere il patto di stabilità. Questi, secondo il presidente di Confartigianato, sono i primi fondamentali passi da compiere.
L’auspicio di Massetti è che si promuova, a tutti i livelli, un nuovo atteggiamento nei confronti dell’edilizia, iniziando proprio dall’utilizzo di quegli strumenti, oggi in vigore, che abbattono i costi degli interventi. Dal primo gennaio 2012 la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie e le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico non hanno più scadenza. In particolare per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013, la detrazione Irpef è aumentata al 50% e ha raddoppiato il limite massimo di spesa (96mila euro per unità immobiliare). La detrazione Irpef del 36% è valida anche per l’eliminazione delle barriere architettoniche (il 50% per quelle fino al 30 giugno 2013).

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