Industria, lieve recupero della produzione

Secondo il report mensile di Aib, a gennaio le imprese manifatturiere bresciane hanno registrato un incremento dopo la flessione dei mesi precedenti.

(red.) Dopo la forte flessione di dicembre, a gennaio le imprese manifatturiere bresciane, secondo il report mensile del Centro studi di Associaizione industriale bresciana (Aib), hanno registrato un incremento dell’attività produttiva, trainato da un lato dal maggiore numero di giorni lavorativi, dall’altro da un modesto miglioramento delle condizioni operative.
La produzione è risultata in aumento per quaranta operatori su cento, con un saldo positivo del 19% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; il livello dell’attività produttiva è giudicato inferiore rispetto al potenziale dal 50% del campione. La dinamica provinciale si inserisce in un contesto nazionale particolarmente “provato”, sebbene in timido rafforzamento: l’indice Pmi manifatturiero, a gennaio ancora in area recessiva, è infatti ai massimi delle ultime dieci rilevazioni.
La dinamica congiunturale (effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero), rivela Aib, “è in aumento nei comparti carta e stampa, chimico, gomma e plastica, metallurgico e siderurgico, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto, tessile. L’attività produttiva è rimasta sostanzialmente invariata per le imprese attive nella meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, mentre è diminuita nell’abbigliamento, nell’agroalimentare e caseario, nel calzaturiero, nel legno e mobili in legno, nel maglie e calze, nei materiali da costruzione ed estrattive”.
“L’andamento per classe dimensionale”, prosegue il report, “evidenzia diffusi incrementi della produzione, con l’esclusione delle micro imprese. L’utilizzo degli impianti riflette nel complesso l’evoluzione dell’attività produttiva, con una quota del 32% di operatori che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato ancora basso dal 49% del campione”.
Per quanto riguarda la voce “vendite”, sul mercato nazionale si registra “una modesta flessione, con un saldo negativo del 7% tra operatori che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE ed extra UE si caratterizzano per una complessiva stabilità rispetto alla rilevazione precedente”. La manodopera è rimasta invariata per il 79% delle aziende ed è aumentata per il 15%.
Le prospettive a breve termine? Si propende per una “stabilizzazione dell’attività dell’industria manifatturiera bresciana sui livelli raggiunti a gennaio: per la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è poco maggiore di zero (7%). Le previsioni sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per il 16% delle imprese e in contrazione per il 14%. Le aspettative sulla forza lavoro evidenziano un incremento per l’8% e una flessione per il 14%. Gli ordini dal mercato interno sono attesi in ribasso dal 28% delle aziende, con un saldo negativo del 10% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE presentano saldi positivi rispettivamente del 7% e del 13%”.

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