Il polo dell’alluminio ora è “made in Brescia”

Venti aziende del neonato Consorzio Asta.Net puntano sulla brescianità doc aderendo al nuovo marchio promosso dall'amministrazione provinciale.

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(red.) Il polo dell’alluminio bresciano coglie l’opportunità offerta dall’Amministrazione provinciale e aderisce al nuovo marchio “Made in Provincia di Brescia”, il simbolo di identificazione territoriale creato per tutte le aziende che vogliono puntare sulla brescianità doc.
La notizia è stata annunciata mercoledì a Palazzo Broletto dall’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Brescia, Giorgio Bontempi, e dal Direttore provinciale dell’Area Economica, Dario Pironi, insieme al Presidente e al Direttore del neonato Consorzio ASTA.NET, che raggruppa ben 20 imprese bresciane operanti nel settore dell’alluminio, Romeo Facchetti e Antonio Perini.
Il Protocollo di Intenti per l’adesione del Consorzio al marchio verrà sottoscritto ufficialmente in occasione del seminario “Il Polo bresciano dell’alluminio”, promosso da ASTA.NET  e in programma a Brescia venerdì prossimo, 7 dicembre, dalle 9,30, presso la Sala Conferenze del Park Hotel Ca’ Noa, in via Brianze 61.
Le aziende del comparto, d’ora in avanti, potranno quindi fregiarsi del prestigioso bollino, garanzia di qualità e territorialità certificate: un volto ruggente di leonessa dai contorni azzurri, al centro del quale campeggia la scritta nera in stampatello “Made in Provincia di Brescia”.
L’idea nasce per aggredire la crisi puntando sulla qualità e sulla tracciabilità; si tratta infatti di un simbolo immediatamente riconoscibile, pensato prima di tutto per il mercato dei consumatori bresciani, storicamente molto orgogliosi della propria terra, che in questo modo potranno individuare con facilità e sicurezza la merce autenticamente prodotta in provincia secondo principi di qualità, tutela ambientale, risparmio energetico e innovazione. I requisiti da rispettare per poter aderire al marchio sono molto precisi: almeno il 60% della produzione deve avvenire in territorio bresciano, così come almeno il 60% delle maestranze devono risiedere in provincia. L’azienda, inoltre, deve essere in regola con i contributi sociali e previdenziali.
“Siamo molto orgogliosi”, ha spiegato l’Assessore Bontempi, “che tra le prime aziende ad aver colto l’opportunità e intuito le potenzialità del marchio ci siano proprio le realtà produttive di un comparto così radicato e importante del nostro territorio come quello dell’alluminio. Il Made in Provincia di Brescia nasce per tutelare sia il consumatore sia tutte le imprese che hanno avuto il coraggio di non delocalizzare. Se da un lato, infatti, chi produce seguendo determinati principi vedrà riconosciuto e promosso il valore del proprio operato, dall’altro tutti i cittadini bresciani avranno l’opportunità di acquistare della merce dalla qualità comprovata e, al contempo, di sostenere l’economia locale, con un  indubbio vantaggio diffuso per l’intera comunità territoriale.”
La domanda di concessione del “Made in Provincia di Brescia” può essere presentata da qualsiasi tipo di impresa, anche on line. Il sito internet della Provincia (www.provincia.brescia.it), infatti, ha creato una sezione appositamente dedicata. Cinque i settori di riferimento: agricoltura, industria, artigianato, commercio, servizi e turismo. La licenza del marchio ha una durata triennale e prevede una quota fissa di adesione in base al volume d’affari della società richiedente nell’anno solare precedente alla presentazione della domanda.

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