Migranti, prefetto: altri 450 nel Bresciano

I continui sbarchi in Sicilia alzano la soglia di stranieri da destinare nelle dodici province lombarde. Valenti sprona l'Acb: i comuni devono collaborare.

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(red.) Torna l’emergenza profughi a Brescia. Perché di questo si tratta. Dopo alcune settimane di relativa tranquillità, infatti, c’è la necessità di distribuire le migliaia di richiedenti asilo che stanno sbarcando sulle coste della Sicilia, ormai allo stremo. Tanto che in Lombardia il limite massimo di profughi è stato alzato dalle 19 mila di fine agosto alle oltre 22 mila. Questo vuol dire che al centro di smistamento di Bresso arriveranno quasi 4.700 migranti da distribuire lungo le dodici province. Quindi, il bresciano vedrà giungere oltre 450 nuovi richiedenti asilo.
Tra l’altro, giovedì 1 settembre ne sono arrivati una cinquantina e altre cifre simili sono attese nei giorni successivi. Il problema che riguarda la nostra provincia, come il resto della Regione, è dove piazzare i nuovi arrivi. Per questo motivo il prefetto Valerio Valenti, dalla riunione avuta giovedì con gli enti coinvolti e le forze dell’ordine, ha annunciato la pubblicazione di un nuovo bando di ospitalità, ma intanto si deve sistemare l’emergenza. Quindi ha scritto all’Associazione Comuni Bresciani guidata da Gabriele Zanni per invitare gli enti locali, soprattutto i 120 che hanno sempre rifiutato, a fornire posti e progetti di micro accoglienza.
Ma anche lo stesso Zanni sottolinea la difficoltà a convincere i comuni più restii. Intanto a Brescia, in particolare al centro Pampuri, ci sono 650 richiedenti asilo, ma se non si troveranno altri posti, dalla prefettura fanno sapere che la quota destinata da Bresso verrà “congelata” aspettando che si liberino luoghi di accoglienza. Tra l’altro, la prefettura in questi giorni è impegnata a definire il programma per garantire la sicurezza della città martedì 6 settembre quando arriverà in visita il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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