Profughi, due bombe carta a Collio
Gli ordigni sono stati lanciati di notte dopo lunedì 21 settembre dietro l'hotel che ospita i migranti. Centri sociali contro polizia e giunta.
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(red.) E’ tornata la tensione a San Colombano di Collio, nel bresciano, che dal 27 agosto ospita all’hotel “Al Cacciatore” diciannove migranti. Come riporta Bresciaoggi che ne dà notizia, nelle notti precedenti a venerdì 25 settembre sono state lanciate due bombe carta dietro la struttura ricettiva. Non sono stati segnalati danni o feriti, ma ha svegliato gli stranieri e l’intera comunità circostante. Di fatto si tratta della seconda azione di questo genere dopo gli scontri seguiti alla manifestazione di sabato 5 settembre tra centri sociali, militanti di estrema sinistra e destra quando la polizia è dovuta intervenire.
Un comportamento, quello delle forze dell’ordine, che secondo gli attivisti antifascisti e antirazzisti sarebbe “ambiguo, contraddittorio e inefficiente”. Dopo quegli scontri, la questura di Brescia aveva inviato fogli di via a tre militanti di sinistra che non potranno raggiungere il paese dell’alta Valtrompia per tre anni. Su questo è arrivata la critica del centro sociale “28 Maggio” di Rovato. “Il nostro unico obiettivo era di portare solidarietà ai migranti costretti a vivere in stato di semi-segregazione nell’albergo a causa dei picchetti fascisti” scrive il gruppo in una nota. Dice di essersi fermato nel punto stabilito dalle prescrizioni e poi di essere stati provocati dai gruppi di estrema destra. “Bloccare con minacce profughi, fuggiti rischiando la vita da dittature e guerre, viola la costituzione con la complicità di alcuni esponenti istituzionali che fanno dell’odio razzista la loro bandiera politica.
Noi che difendiamo la legalità democratica, senza disgiungerla mai dalla legittimità, veniamo trattati al pari di chi minaccia i più deboli e impedisce il normale svolgimento della vita civile”. Lo stesso provvedimento sanzionatorio ha colpito sei militanti dello schieramento opposto per il presidio contro i profughi. Nel mirino degli attacchi lanciati dai centri sociali è finita anche la giunta di Collio, accusata di favorire la politica contro l’accoglienza portata avanti dai movimenti di destra. In questo panorama di tensione che sembra non finire, i migranti stanno seguendo un corso di alfabetizzazione all’italiano e i bambini frequentano la vicina scuola sotto la sorveglianza dei carabinieri. Ma resta la volontà da parte dei cittadini per chiedere di spostare in altri paesi i richiedenti asilo.
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