Profughi, “altri 400 destinati a Brescia”

Polemica in tutta la provincia tra famiglie che vogliono ospitare migranti e paesi contrari, A Rovato non arrivano. Pontevico scende in piazza.

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Migranti(red.) E’ scoppiata una nuova polemica dopo la notizia secondo la quale a Brescia arriveranno certamente altri 400 migranti, quota che fa parte degli oltre 3 mila destinati alla Lombardia in seguito agli sbarchi. Persone per le quali bisogna trovare una sistemazione aspettando che le domande di asilo vengano valutate. La Lega Nord è tornata all’attacco per l’operazione. “Zero siriani, zero libici e solo due eritrei. Tutti quelli che ospitiamo a Brescia provengono da Paesi asiatici non in guerra tra Pakistan, Bangladesh e quindi la maggior parte sono clandestini” dice l’assessore lombardo all’Immigrazione Simona Bordonali. Ma l’associazione Adl Zavidovici critica questa versione del Carroccio, perché i libici per esempio non è detto che provengano da lì. Magari sono giunti per lavoro da altri Stati.
Sul fronte dei costi “spendiamo 40 mila euro al giorno, 1 milione e 200 mila euro al mese per più di 14 milioni e mezzo di euro all’anno – continua Bordonali.- Noi vogliamo istituire nuove commissioni per velocizzare le pratiche di riconoscimento dei veri profughi ed espellere i clandestini”. In base alle richieste, oltre la metà sono state respinte perché di persone non provenienti da zone di guerra. Il sodalizio che si occupa dello Sprar, invece, il progetto per l’accoglienza e l’educazione dei migranti, dice che molti scappano dai loro paesi anche per altri motivi, per esempio l’omosessualità, condannata in alcuni Stati. Sul fronte di chi può ospitare i profughi, giovedì 10 settembre si è svolto un incontro tra le associazioni che si occupano della questione e sulla possibilità che le famiglie ospitino gli stranieri.
Di questo verrà redatta una bozza di intesa da discutere in prefettura il 24 settembre quando è prevista una nuova riunione. Intanto, sono stati resi pubblici i nomi di chi ha messo a disposizione altri posti, da Moniga a Borgo San Giacomo, da Cellatica a Clusane, Coccaglio, Capriolo e Ospitaletto. A Rovato, invece, si valuta l’idea di un referendum rivolto ai cittadini per decidere sull’accoglienza, mentre è stato impedito l’arrivo di venti migranti che erano destinati alla vecchia camiceria che un privato ha messo a disposizione. Il problema, come dicono dal Comune, è che quella struttura non sarebbe agibile se non tramite una variante apposita nel Pgt che l’amministrazione non intende approvare. Tra l’altro, l’edificio degradato sarebbe stato più volte messo all’asta, mentre Rovato punta a voler aiutare prima gli italiani. Infine, giovedì sera 10 settembre Pontevico ha ospitato una manifestazione con 150 persone per dire “no” ai profughi. “Qui non arrivano da guerre, sono clandestini”.

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