Profughi tra proteste e famiglie ospitali

Critiche alla lettera dei migranti a San Colombano. A Pontevico tensione alla diretta tv con Rete 4. La Cgil prosegue con la micro accoglienza.

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Migranti(red.) Il tema dei migranti ospitati in varie strutture bresciane e l’arrivo previsto, non senza polemiche, di altri sul territorio continua a essere dibattuto. A dare nuovi spunti c’è, tra le altre cose, la lettera che i diciannove richiedenti asilo presenti all’hotel “Al Cacciatore” di San Colombano a Collio, hanno scritto ai cittadini. Una missiva dove si parla di “salvezza” nel paese dove sono arrivati e che non intendono fare nulla di male. Ma i commenti più negativi sono giunti dal centro destra, in particolare dal consigliere lombardo della Lega Nord Fabio Rolfi e dall’assessore Viviana Beccalossi di Fratelli d’Italia. Secondo loro, di fatto, la lettera è stata scritta dalla Cgil di Brescia che sostiene i migranti.
“Davvero bella la lettera scritta e pensata dalla Cgil, ma firmata dagli immigrati di Collio – dice Rolfi.- L’iniziativa si commenta da sola: siamo di fronte all’ennesimo caso di strumentalizzazione di questi poveri disperati, i quali, sotto dettatura di qualche sindacalista che ha dimenticato gli operai, ammettono candidamente di essere clandestini e non profughi. Spiegano di provenire da Gambia e Ghana, Paesi che, con buona pace dei veri autori della missiva, non sono certamente sulle prime pagine dei giornali per guerre o atti di terrorismo. E’ inaccettabile il tentativo di far passare i cittadini di San Colombano come una comunità becera e inospitale. La verità è che i bresciani, in questi anni, hanno già ospitato troppo”. “Pensavamo di averle viste tutte e invece no – aggiunge Beccalossi.- Lo spaccato da libro “Cuore” è un inedito. Non so, e poco mi interessa, se realmente l’iniziativa sia frutto dell’ingegno di questi sventurati o sia stata ispirata da chi ha interesse a favorire un’immigrazione incontrollata, ma remunerativa.
La mia risposta è sempre la stessa: Brescia, la Lombardia, l’Italia, l’Europa e il resto del mondo devono fare tutto ciò che è nelle loro possibilità per aiutarvi e sostenervi nei vostri Paesi d’origine. Solo così si potrà porre rimedio a quello che è ormai un esodo non controllabile”. Nella serata di mercoledì 9 settembre, intanto, Pontevico si è collegato in diretta tv con il programma “Dalla vostra parte” su Rete 4. Al centro, la vicenda dei sedici migranti che arriveranno alla vecchia caserma della polizia provinciale chiusa da tempo. Si è scatenato lo scontro tra il sindaco Roberto Bozzoni e alcuni parlamentari collegati con la trasmissione. Secondo il primo cittadino, la struttura era stata chiusa per tagli imposti dalla spending review e adesso dovrà riaprire, mentre 52 famiglie residenti senza casa non hanno abbastanza alloggi. Ha anche criticato l’operato del prefetto Valerio Valenti per le sue decisioni imposte dopo pochi mesi di mandato e ha ricevuto contestazioni dagli interlocutori in tv per “non essere in grado di controllare 16 persone su oltre 7 mila abitanti”.
Sul fronte dell’accoglienza, invece, va avanti il progetto della Cgil che ha firmato una bozza d’intesa con Puerto Escondido e K-Pax insieme alle famiglie che hanno lanciato “Affido per la dignità”. Si tratta di un albo di famiglie disposte ad accogliere i migranti ricevendo un compenso o gratuitamente. Tra le condizioni poste dalla prefettura, c’è la mediazione obbligatoria delle associazioni, l’affidamento di stranieri già presenti da settimane in Italia e che hanno eseguito tutte le procure del caso e per un periodo da 6 a 9 mesi. Al massimo ogni famiglia potrà ospitare 1 o 2 migranti per cui offrire vitto e alloggio, mentre tutte le altre pratiche saranno a capo delle associazioni. Se l’iniziativa dovesse andare in porto, potrebbe continuare la micro accoglienza diffusa. Altrimenti l’alternativa sono le tendopoli.

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