Profughi, “no tendopoli, sì caserme”

Il governatore lombardo Maroni a Brescia ha detto di preferire le vecchie strutture dismesse per ospitare i migranti. Ma saranno controllate dall'Asl.

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Maroni(red.) Il tema sui continui arrivi di profughi va avanti nel dibattito in provincia di Brescia e sembra che si stiano cercando tutte le soluzioni possibili per affrontare l’emergenza. Il prefetto Valerio Valenti, dopo la scarsa disponibilità manifestata dai Comuni e altre strutture a ospitare richiedenti asilo, aveva lanciato l’idea di tendopoli. Accampamenti mobili al posto di requisire strutture pubbliche. Ma su questo fronte il governatore lombardo Roberto Maroni non è d’accordo. Il presidente, che è stato martedì 21 luglio a Brescia per presentare i risultati sul primo semestre di sperimentazione degli Angeli anti burocrazia, si dice contrario alle tendopoli. Ma disponibile a un’altra soluzione. “Anzi, faremo il possibile per evitare che vengano fatte – ha detto.- Sulle caserme dismesse, se verranno individuate, manderemo l’Asl per verificare se ci sono le condizioni igienico-sanitarie minime per ospitare i profughi”. In ogni caso, secondo il governatore bisogna ascoltare il territorio e per questo il Ministero dell’Interno, le Prefetture e le realtà coinvolte dovrebbero dialogare.
Sulle caserme il riferimento va alla vecchia “Serini” di Montichiari dove potrebbe essere previsto uno dei centri di smistamento lombardo per i richiedenti asilo. Ma, secondo quanto riporta Bresciaoggi, quella struttura è abbandonata e servirebbero migliaia di euro per sistemarla. Intanto, vanno avanti gli arrivi. Ma in realtà sono fermi. Per esempio a Villanuova sul Clisi, un privato ha rinunciato all’ultimo a ospitarne venti perché avrebbe avuto problemi di gestione. Mentre il sindaco di centro sinistra Michele Zanardi critica il Pd bresciano per il “silenzio dei primi cittadini in questa vicenda”. Secondo lo stesso sindaco, sarebbe stato sufficiente che ogni Comune si facesse carico di un paio di stranieri per risolvere l’emergenza. Per migranti che non si spostano, altrettanti non andranno nella bassa bresciana. La prefettura aveva previsto una tendopoli a Pontevico, poi rifiutata. Anche Bagnolo Mella ha detto no e infine Borgo San Giacomo ha chiuso le porte. “Alla riunione con gli altri sindaci abbiamo detto che non abbiamo strutture idonee” dice il sindaco Giuseppe Lama.

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