Sportello Unico, «oltre 5mila pratiche inevase»

La denuncia di Cgil Brescia:«Le pratiche di emersione da esaminare sono ancora 5223, esattamente lo stesso numero indicato dal Prefetto il 7 di luglio scorso».

(red.) «A Brescia sono e saranno biblici i tempi per poter avere il rinnovo del permesso di soggiorno, o vedere conclusa la procedura di sanatoria previsti dalla legge». Lo aferma, in una nota, la Cgil bresciana, a seguito dell’incontro che si è svolto mercoledì 18 settembre in Prefettura a Brescia.
«Ancora una volta ci siamo scontrati con una amministrazione dello Stato che cerca di gestire “alla meno peggio” l’Ufficio del SUI che, da sempre carente di personale come del resto gli altri uffici della Prefettura e di tutte le  altre amministrazioni centrali. All’incontro, la Prefettura ha dichiarato che le pratiche di emersione da evadere sono ancora 5223 esattamente lo stesso numero indicato dal Prefetto il 7 di luglio scorso».
Una posizione analoga a quella espressa dalla Cisl di Brescia, molto critica sull’atteggiamento della Prefettura di Brescia.
«Al SUI ancora tutto fermo, nonostante i diversi ordini di servizio emanati dal Prefetto in successione temporale, che hanno visto l’alternarsi di altro personale della Prefettura allo sportello, nonchè ad agosto, la rotazione dei Viceprefetti per mancanza del dirigente. L’inchiesta della Procura che ha denunciato circa 120 persone fra addetti allo sportello, avvocati, consulenti, datori di lavoro, ha praticamente paralizzato il servizio. Ma la cosa più grave- sottolinea la Camera del Lavoro bresciana- è che la Prefettura non trova risorse per gestire il servizio ne a livello locale, ne a livello centrale. Sono arrivati al SUI tre funzionari in missione da altri uffici prefettizi per un mese, purtroppo inesperti della materia non potendo dare perciò alcun apporto significativo».
A luglio, le Organizzazioni  sindacali chiesero unitariamente al ministero centrale di mandare una task force di funzionari specializzati nella materia dell’immigrazione per far fronte alla grossa mole di lavoro e per concluderla in tempi brevi. La risposta fu la predisposizione da parte del ministreo di un intrepello nazionale che ha prodotto la disponibilità di un funzionario del ministero da Roma per una sola settimana.
Per via Folonari «le parole del Vicario non sono state per nulla rincuoranti. Si continua a sopperire con personale inesperto e temporaneo che non sposterà in avanti il numero delle pratiche inevase.  hanno perciò stigmatizzato le gravi consueguenze che ancora una volta questa “non decisione” dell’Ufficio del Governo si ripercuoteranno sul territorio, con  problemi di ordine pubblico. Si parla di migliaia di migranti che hanno pagato e regolarmente fatto richiesta di permesso, ricongiungimento familiare o sanatoria. Un ritardo che disattende la legge e il diritto soggettivo di queste persone che aspettano da mesi almeno una risposta e che l’uffcio ormai non sa più dare».
«Ribadiamo con disppunto che la proposta presentataci oggi dalla Prefettura, dimostri l’irresponsabilità nell’affrontare un così grave problema, più volte denunciato a tutti i livelli. Un comportamento inaccettabile da parte dello Stato, che non tutela ne i propri dipendenti ne i cittadini o gli aspiranti tali. Ci chiediamo cosa possa offrire alla nostra società un immigrato che chiede di essere legalizzato ma  riceve rinvii» conclude la Cgil.

 

 

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