I sogni dei profughi a Montecampione

Un cortometraggio di sei minuti racconta la vita "immobile" dei profughi ospitati in Valcamonica, tra sogni, notti insonni e le speranza per il futuro.

(g.a.) Sono i sogni i protagonisti del cortometraggio realizzato a Montecampione, nel Bresciano, dai registi Francesco Cannito e Luca Cusani in cui viene raccontata la storia degli immigrati fuggiti dall’Africa ed ospitati nelle strutture del residence “Le Baite” della località camuna.
Il video, della durata sei minuti, si apre con l’immagine delle montagne della Valcamonica sul cui sfondo si staglia il profilo scuro di uno dei giovani richiedenti asilo che, insieme con altri 116 compagni di avventura, risiede oramai da tre mesi nella struttura a 1800 metri di quota.
Ai profughi intervistati, tutti di giovane età e che parlano correntemente in inglese, vengono rivolte alcune domande: “Cosa hai sognato durante il viaggio per Lampedusa?”, “Cosa hai sognato la prima notte a Lampedusa?”e  “Cosa hai sognato l’altra notte qui?”.
Sono racconti di sogni e di sonni mancati e mancanti, o popolati da incubi fatti di animali pericolosi e di uomini armati, e, mentre una solitaria mucca passeggia alle spalle dei ragazzi, dondolando indolente il campanaccio, lo schermo si riempie dei sorrisi aperti degli immigrati, un po’ imbarazzati, forse, di fronte a domande così insolite per loro, abituati ad affrontare la realtà e meno a confidare nel valore di un desiderio.
Ma la forza che li ha fatti salpare e imbarcare a rischio della loro stessa vita trova poi un riscontro con l’ultima domanda a cui sono invitati a rispondere, quella che chiede loro “Dove vorresti svegliarti domattina?”.
E allora c’è chi si affida alla volontà di Dio, con un atteggiamento di abbandono al destino che li guida e chi, invece, sogna di risvegliarsi “libero, con tutti i documenti a posto. In Italia”.
Vite sospese a 1800 metri di quota, con il tempo che passa inesorabile e indifferente, mentre la voce della dignità si risveglia e ammette che “non mi piace qui”, dice un immigrato, “sono stanco, come posso stare qui tre mesi? Senza niente, solo mangiare e dormire, senza fare nulla. Non lo sopporto”.
Il video, presentato durante il Milano Film Festival e diffuso dal Centro Sprar Breno- Cooperativa K- pax, è visibile sul sito Internet del Naga Har (www.naga.it), che si occupa da anni di richiedenti asilo e rifugiati,  sul canale youtube dell’associazione (video profughi a Montecampione).

 

 

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