“Salviamo Cuore”, la petizione animalista ha raccolto 7.500 firme

"Uccidere gli animali esseri senzienti non è etico, non è giusto, e inoltre sta uccidendo anche noi stessi e l'intero pianeta", dicono Avi e Meta Parma.

Brescia. La decisione del Tribunale di Brescia di sacrificare un maiale (malato terminale) buttandolo in una fornace per verificare cosa potrebbe essere successo all’imprenditore Mario Bozzoli, scomparso nel 2015, ha destato scalpore provocando proteste e le richieste di salvare la vita del maiale, a cui gli animalisti hanno deciso di dare un nome per restituirgli la sua identità. L’udienza resta per il momento fissata per il 27 aprile.
“Abbiamo deciso di chiamarlo Cuore, come quello che chiediamo di avere per questa creatura e per tutti gli animali. Sono esseri senzienti, ma vengono ancora sfruttati e uccisi”, hanno dettole associazioni animaliste. La petizione “Salviamo Cuore” aperta per salvare la vita del maiale, change.org/salviamocuore ha raggiunto 7.500 firme che continuano ad aumentare, come continuano le proteste.
La storia di Cuore il maiale malato, diventato un simbolo, riporta luce sulla grande contraddizione insita nello sfruttamento e uccisione degli animali: così simili a noi quando si tratta di utilizzarli per gli esperimenti, così diversi da noi quando si tratta di riconoscergli il diritto alla vita.
Sulla pagina facebook “Basta delfinari” si legge: “E’ stato scelto un maiale perché ritenuto il più simile all’uomo dal punto di vista biologico, mentre quando si tratta di allevarli e macellarli lo si fa a cuor leggero ‘perché così diversi da noi’. Insomma, ogni gesto violento ha la sua giustificazione, l’importante è poter continuare a disporre delle vite degli altri a nostro piacimento”.
La storia di Cuore sta intanto smuovendo tante coscienze, e – secondo gli animalisti – potrebbe servire ad affrontare e risolvere un problema etico e sociale di rilevanza mondiale che l’umanità si porta dietro da secoli.
“Uccidere gli animali esseri senzienti, non è etico, non è giusto, e inoltre sta uccidendo anche noi stessi e l’intero pianeta”, dicono le associazioni Avi Parma e Meta Parma. “Sfruttare e uccidere gli animali, esseri senzienti, non è più sostenibile e non si può più continuare su questa strada, è il momento di fermarsi. Continuare a uccidere gli animali, inoltre, ora viola anche la nostra Costituzione, che con la recente riforma costituzionale
garantisce la loro tutela, il loro riconoscimento di esseri senzienti e il loro diritto alla vita.
Con la recente riforma, infatti, l’articolo 9 della Costituzione riporta: “Gli animali sono esseri senzienti e la Repubblica ne promuove e garantisce la vita, la salute e un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche etologiche”. Una riforma costituzionale arrivata dopo anni di battaglie e di evoluzione, che ora non può e non deve rimanere solo sulla carta.

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