Processo Ubi, a Bergamo chieste condanne fino a oltre 80 anni di reclusione

Per l'accusa, una cabina di regia in grado di stabilire le nomine, orientare l'assemblea e ostacolare la vigilanza.

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(red.) Nella giornata di ieri, martedì 4 maggio, in tribunale a Bergamo si è svolta un’altra udienza nell’ambito del processo a carico dei vertici di Ubi Banca e al termine della quale l’accusa ha chiesto ventisei condanne per un totale di oltre 80 anni di reclusione, ma anche cinque assoluzioni (compresa la banca). Il procedimento in corso nelle aule di giustizie orobiche riguarda i presunti illeciti commessi da amministratori e manager di Ubi Banca nella gestione dell’istituto di credito dal 2009 al 2015.

Le accuse a vario titolo sono quelle di illecita influenza anche per quanto successe nell’assemblea del 2013, omesse comunicazioni e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza. In pratica, sarebbe stato formato un gruppo in grado di decidere dall’alto le nomine nell’istituto e delle sue partecipate e orientando anche l’assemblea.

Per quanto riguarda le richieste di condanna, ci sono 6 anni e 8 mesi per Giovanni Bazoli, 5 anni e 10 mesi per l’ex presidente del Consiglio di Gestione Emilio Zanetti, 5 anni per l’ex consigliere delegato Victor Messiah, 5 anni anni e dieci mesi per l’ultimo presidente del Consiglio di Sorveglianza Andrea Moltrasio e Franco Polotti a capo del consiglio di Gestione. Da 14 mesi a 5 anni di reclusione le richieste di condanna per gli altri. Il processo è stato aggiornato all’11 maggio e poi altre udienza fino a metà giugno e sentenza attesa entro l’estate.

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